Cassa Depositi e Prestiti e rete Telecom. WSJ: “Italian job”

Pubblicato il 4 Giugno 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Cassa Depositi e Prestiti e rete Telecom. WSJ: "Italian job"

Cassa Depositi e Prestiti e rete Telecom. WSJ: “Italian job”

ROMA – Cassa Depositi e Prestiti e rete Telecom. WSJ: “Italian job”. Non è esattamente un complimento “italian job”, come il Wall Street Journal ha liquidato l’operazione che dovrebbe condurre allo scorporo della rete Telecom attraverso Cassa Depositi e Prestiti (in predicato di prenderne il controllo con il 30%). La “furbata”, possiamo tradurla così in riferimento al film britannico di grandissimo successo The Italian job del ’69 con Michael Caine (esiste anche un remake ma dimenticabile) su una banda di criminali che deve recuperare un bottino. Si allude alla natura privata di una istituzione, Cdp (che raccoglie i risparmi postali degli italiani) posseduta all’80% dal governo italiano.

Si allude, ovviamente, anche allo stratagemma italiano per tenere lontano da mani straniere (con buona pace degli investitori europei) un asset fondamentale del colosso delle telecomunicazioni italiano. Serve anche, Cdp, a ridurre il debito pubblico dello Stato e a supportare imprese indebitate come Telecom (senza che ciò possa configurarsi come illeciti aiuti di Stato). Se è condivisibile, in linea di principio, la preoccupazione che gli stati europei si stanno rivelando più inclini che mai a chiudersi rispetto ai mercati (evitando una contendibilità delle società, vedi alla voce protezionismo) andrebbe forse ripensato il modo con il quale vengono stabiliti i criteri che definiscono il debito pubblico. Per intenderci se la ricchezza privata venisse computata il livello dall’Italia raggiunto sarebbe di molto inferiore al 127% di debito sul Pil attuale.