Koryo, liquore che non ubriaca. L’ultima di Kim Jong Un

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2016 - 07:37 OLTRE 6 MESI FA
Koryo, liquore che non ubriaca. L'ultima di Kim Jong Un

Koryo, liquore che non ubriaca. L’ultima di Kim Jong Un

PYONGYANG – Si chiama Koryo ed è il liquore che non fa ubriacare. E’ l’ultima diavoleria escogitata da Kim Jong Un, dittatore della Corea del Nord. Secondo il Pyongyang Times (che probabilmente non è un giornale proprio “libero”) si tratta di una bevanda a base di ginseng, che ha il sapore dei tradizionali liquori, ma rispetto a questi non dà effetti da sbronza. Verrebbe quasi da chiedersi “e allora che se lo bevono a fare?”.

Aggiunge l’AdnKronos:

Il liquore, come riferisce il giornale, è prodotto negli stabilimenti della Taedonggang che ha portato a termine un processo durato anni, sostituendo il riso allo zucchero nella preparazione. Risultato: si ottiene una bevanda “altamente apprezzato dagli esperti” e dagli entusiasti consumatori perché “è leggero e non provoca sbornie”.

Il liquore anti-sbronza, secondo i media nordcoreani è solo l’ultimo prodotto ricavato dalla lavorazione del ginseng. Lo scorso anno, infatti, lo stesso ingrediente era stato definito fondamentale nella produzione di un farmaco in grado di curare Mers, Sars e anche Aids.

Che sia vero o no, di certo questa del liquore che non ubriaca potrebbe essere una mossa diversiva studiata ad arte dal governo di Kim Jong Un per distrarre l’opinione pubblica dalla minaccia di qualche giorno fa, quando la Nord Corea ha reso noto al mondo di possedere bombe a idrogeno.

“Abbiamo effettuato con successo un test nucleare per difenderci dagli Stati Uniti”, ha diffuso l’emittente di Stato Kctv, attraverso il volto della anchorwoman Ri Chun-hee, quella degli annunci più importanti e solenni, come le morti di Kim Il-sung e Kim Jong-il, padre e figlio, rispettivamente fondatore della Nazione e promotore del Songun, la politica dei “militari prima di tutto”. “E’ un evento storico nella storia del Paese”, frutto della decisione dell’attuale leader Kim Jong-un che “il 3 gennaio”, 5 giorni prima del suo 33/mo compleanno, ha siglato l’ordine di via libera all’operazione.