Scanner per cervello: aiuterà i soldati feriti in guerra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Giugno 2016 - 06:32 OLTRE 6 MESI FA
Scanner per cervello: aiuterà i soldati feriti in guerra

Scanner per cervello: aiuterà i soldati feriti in guerra (foto d’archivio Ansa)

ABERDEEN – Un nuovo sistema per rilevare emorragie interne nel cervello, potrebbe aiutare i soldati feriti nelle zone di guerra. A svilupparlo sono gli scienziati britannici: l’ecografo portatile potrebbe sostituire le ingombranti attrezzature utilizzate negli ospedali.

In seguito a lesioni alla testa, un’emorragia non diagnosticata può portare alla morte o a danni cerebrali, ed è un rischio non da poco per chi è lontano da un ospedale, ad esempio soldati feriti in una zona di guerra. Ma la diagnosi, senza grandi scanner come l’MRI (risonanza magnetica) e CT (Tac), è difficile.

Ora gli scienziati dell’Università di Aberdeen hanno sviluppato un software per creare un modello 3D del cervello, utilizzando uno scanner ad ultrasuoni portatile già disponibile negli ospedali. Le immagini ottenute possono poi essere inviate elettronicamente ad un esperto che potrà procedere a una rapida diagnosi. Il progetto, ancora in una fase iniziale di sviluppo, è finanziato dal Ministero della Difesa britannico e ha lo scopo di aiutare i medici a eseguire prognosi sui militari dell’esercito feriti in località remote.

Ma i ricercatori sostengono che l’apparecchio potrebbe anche aiutare i civili, trattati dai paramedici, in caso di emergenza lontano da un ospedale. Neal Smith, consulente della Defence Science an Technology Laboratory , ha dichiarato: “Le Forze Armate del Regno Unito operano in molte località remote, e dove ci sono persone ferite c’è bisogno di garantire una rapida diagnosi così da poter fornire il miglior trattamento possibile e la cura”.

“I dispositivi sono leggeri e facili da usare, come ad esempio il sistema di scansione ad ultrasuoni portatile in fase di sviluppo presso l’University of Aberdeen, hanno il potenziale per migliorare la cura del paziente”.

Leila Eadie, ricercatore presso il Centre for Rural Health all’University of Aberdeen, ha dichiarato:”Il trauma cranico è un grosso problema per i militari, soprattutto perché sul campo di battaglia può essere difficile da individuare e, se non trattato, può avere effetti a lungo termine”.

“Gli ultrasuoni normalmente non vengono utilizzati per scannerizzare il cervello ma speriamo, attraverso ulteriori indagini, di dimostrare che si tratta di un metodo fattibile per fare una diagnosi precoce di lesioni alla testa”.

“I medici sul campo di battaglia non avranno TC o MRI scanner, che sono ingombranti e costosi, ma potrebbero avere già apparecchiature ad ultrasuoni, per cui si tratterà di estendere l’utilizzo del kit già in loro possesso”.