Cesare Lanza: “Puglia, non è solo colpa del capostazione”

di Cesare Lanza
Pubblicato il 15 Luglio 2016 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
Cesare Lanza: "Tragedia Puglia, una riflessione"

Cesare Lanza: “Tragedia Puglia, una riflessione”

ROMA – La tragedia pugliese è a centro del commento di Cesare Lanza nella sezione “Alle cinque della sera” sul suo sito La Mescolanza. Ecco cosa scrive:

Si dice adesso che il problema non è stato quello del binario unico, si dice che in Italia c’è un numero meno alto di binari unici, nelle ferrovie, rispetto a quello di Paesi europei più moderni e civili del nostro. A me dispiacerebbe che, alla fine, il cerino delle responsabilità restasse acceso in mano al povero diavolo di un capostazione, colpevole di un umanissimo errore. E mi permetto di ribadire ciò che ho scritto ieri, il problema è più ampio e profondo. Un povero diavolo può sbagliare, come tutti noi. Ma fatto sta che, se in altri Paesi i binari unici sono più numerosi dei nostri, e se non succedono tragedie come quelle che hanno colpito l’Italia, suppongo che la ragione stia nel fatto che altrove siano utilizzate tecnologie più razionali e moderne rispetto ai nostri fonogrammi. Senza contare che, nel luogo della catastrofe (23 morti, 52 feriti il bilancio definitivo) passano 140 treni in 19 ore, ma solo oggi viene denunciata questa agghiacciante cifra: solo oggi si dice che la sicurezza è impossibile, in una realtà tanto insidiosa. Ha ragione Oliviero Toscani, a mio parere. Come ho scritto ieri, in ogni settore della vita italiana ci sarebbero meno disastri, se non fossimo un Paese “corrotto, corruttore e corruttibile”. Se il denaro pubblico fosse gestito e utilizzato per – in questo caso – ridurre il numero di binari unici, utilizzare tecnologie moderne, personale preparato e competente, e così via. Uguale riflessione per lo scempio non solo nei trasporti, ma negli ospedali, nella gestione della sicurezza, dell’igiene, del territorio, in tutto ciò che riguarda la nostra vita quotidiana. Meno sprechi, meno ruberie, più attenzione e rigore per gli interessi della comunità.
C’è una meravigliosa Puglia che amo da sempre, quella dei Trulli e quella di Parigi che se avesse il mare sarebbe “quasi” come Bari; quella del mare pulito, del Gargano e delle Isole Tremiti; quella dello straordinario Barocco di Lecce, della città bianca di Ostuni; quella della tradizionale gentilezza dei pugliesi e quella del senso dell’umorismo irresistibile di tanti attori comici, non solo Checco Zalone… Oggi sappiamo che c’è una Puglia capace di mobilitarsi, come molto raramente abbiamo visto in occasioni analoghe, per accorrere sul luogo della tragedia, soccorrere i feriti, provvedere alle drammatiche urgenze col cuore in mano, con tempi da record. Questa Puglia ha diritto alla verità e alla giustizia, ci trasmette fiducia e speranza.