Navi drone contro trafficanti di esseri umani: Gb ci prova

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Luglio 2016 - 06:58 OLTRE 6 MESI FA
Navi drone contro trafficanti di esseri umani: Gb ci prova

Navi drone contro trafficanti di esseri umani: Gb ci prova

LONDRA – Per proteggere le coste della Gran Bretagna dai trafficanti di esseri umani, verranno presto utilizzati dei droni hi-tech con telecamere e sensori integrati, alimentati dal sole. La Uk Border Force sta monitorando i risultati delle barche-drone, che sono state testate segretamente qualche settimana fa. Ogni drone misura 1.80m e riesce a individuare gli scafi a una distanza di otto chilometri, grazie a lenti ottiche che ingrandiscono le immagini fino a 30 fold, mentre i sensori acustici captano il rumore dei motori delle barche.

I droni forniranno un grande aiuto ai funzionari di frontiera, che al momento hanno solo tre navi per pattugliare centinaia di km di costa.  I trafficanti chiedono fino a 15.000 euro ai migranti per un viaggio in Inghilterra, sfruttando regolarmente i punti di accesso più deboli della costa inglese.

Migliaia di persone tentano di raggiungere l’ Inghilterra: nel mese di giugno, tre iraniani sono stati salvati nelle acque al largo di Hastings, East Sussex, dopo che la loro barca era affondata. A maggio, invece, una famiglia albanese è stata salvata al largo della costa del Kent dopo che la loro barca si era rovesciata, mentre un uomo inglese è stato arrestato a Chichester, West Sussex, sospettato di aver aiutato 17 albanesi ad attraversare il Canale con un catamarano.

“Questi droni possono formare una “linea di difesa”, che non appena vede o sente qualcosa invia i dati a una stazione aeromobile o a un porto, dal quale poi si riesce ad intervenire con un mezzo più grande e più veloce” ha detto l’esperto di droni Bill Briggs, della compagnia Qinetiq.

I droni, che costano migliaia di euro ognuno, possono stare in mare per diversi mesi senza dover tornare sulla terra ferma; viaggiano sulla superficie dell’acqua grazie a delle pinne alimentate dall’azione delle onde, e per alimentare la videocamera o inviare comunicazioni utilizzano l’energia solare. Gli operatori sulla terraferma ricevono i video inviati in diretta dal drone, dove sono posizionate delle telecamere a infrarossi in grado di fornire una protezione 24 ore su 24.