Terremoto: Italia in ritardo su mappatura micro zone sismiche (come Amatrice)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2016 - 06:32 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto: Italia in ritardo su mappatura micro zone sismiche (come Amatrice)

Terremoto: Italia in ritardo su mappatura micro zone sismiche (come Amatrice)

AMATRICE – L’Italia è in ritardo sulla mappatura delle micro zone sismiche. Si è oramai al sesto anno del piano varato nel 2009, con circa 1 miliardo di fondi, finalizzato non solo a mettere in sicurezza gli edifici pubblici ma anche a cofinanziare gli interventi di mappatura di dettaglio da parte dei Comuni. Si chiamano ”micro-zone sismiche” e prevedono tre livelli di approfondimenti, ma in molti posti, non si è arrivati nemmeno alla formalizzazione di uno studio di primo livello che identifichi le aree dove è possibile prevedere un comportamento omogeneo rispetto ai sisma. E, a detta dei geometri, anche Amatrice non avrebbe completato appieno l’iter burocratico per avere il primo livello di microzonazione.

”Siamo al sesto di sette anni del piano, almeno nelle aree ad alta pericolosità sismica bisognava essere ad uno stadio piu’ avanzato”, afferma la geologa, Adriana Cavaglia, mentre torna in macchina da Amatrice. Lei è la coordinatrice dei rapporti tra il consiglio nazionale dei geologi e la protezione civile. Tra loro c’è una convenzione e ci sono già 80 geologi formati proprio a questo scopo pronti a scendere in campo in coordinamento con gli altri professionisti: ingegneri, architetti, geometri.

”Ad una prima valutazione – sostiene – ad Amatrice c’è stato un effetto di amplificazione del sisma dovuto proprio al terreno soffice che ha trasferito gli effetti sulle strutture”. Ma i problemi in arrivo potrebbero essere anche altri. “Bisogna valutare quelli che noi chiamiamo effetti secondari indotti del sisma”, evidenzia. Un esempio? Sono le frane e gli smottamenti che potrebbero attivarsi anche senza ulteriori scosse. ”A Pescara sul Tronto sono visibili due frane importanti ai lati del borgo. Ad Accumuli si vede un arretramento del terreno all’ingresso del paese che potrebbe isolarlo. La pioggia che arriverà la prossima settimana potrebbe fare danni seri”, sostiene.

”La microzonazione sismica – aggiunge – serve proprio a valutare come i terreni reagirebbero alle scosse. Non si potrà ricostruire senza prima realizzarla. Penso però che questa volta la colpa della mancanza di questi studi non sia del Governo. Le risorse per fare gli studi sono state stanziate, ma credo che gli enti locali non ne abbiamo valutato appieno l’importanza”. Che l’Italia sia indietro nella mappatura geologica del territorio lo dice anche il segretario generale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo.

”Bisogna completare – sostiene – anche la cartografia geologica, istituire il Fascicolo del Fabbricato, riqualificare l’intera filiera delle costruzioni”. Ad esempio per la cartografia geologica, c’è il progetto CARG. Avviato nel 1988 prevede la realizzazione di 652 mappe in scala ma fino ad oggi ne sono state fatte 255, il 40%. ”Mi preoccupano i ritardi sulla microzonazione sismica – spiega Violo – perchè dopo aver fatto lo studio questo va calato nei piani urbanistici, per decidere dove costruire e dove non farlo, ma anche come mettere in sicurezza”. E per costruire – aggiunge – ora servirà un lavoro di equipe: ”uno studio geotecnico va tarato in base alla struttura che si vuole realizzare, sbagliato elaborare l’uno senza l’altra e viceversa”. Un dettaglio, forse, da tener ben presente.