Soldato veterano pieno di alcol e cocaina si ruppe il collo: era affetto da Ptsd, ora è tetraplegico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Ottobre 2016 - 06:49 OLTRE 6 MESI FA
Soldato veterano pieno di alcol e cocaina si ruppe il collo: era affetto da Ptsd, ora è tetraplegico

Soldato veterano pieno di alcol e cocaina si ruppe il collo: era affetto da Ptsd, ora è tetraplegico

ROMA – Timothy Brumit è un Berretto Verde dell’esercito americano, un soldato che ha combattuto per otto anni tra Iraq ed Afghanistan. Nel luglio del 2015, mentre era in barca, il mare cominciò ad agitarsi e Timothy si tuffò dopo aver visto una ragazza che stava annegando; gettandosi in acqua colpì un banco di sabbia, che gli ruppe il collo.

Un’indagine dell’esercito, però, stabilì che il ragazzo aveva agito imprudentemente perché sotto l’effetto di alcol e presumibilmente della cocaina. Da qui comincia il calvario di Brumit, che ha impiegato due anni per dimostrare che è affetto da PTSD, disturbo post traumatico da stress, causatogli dagli otto passati in guerra. Ogni notte trangugiava litri di alcol per riuscire a dormire e attutire gli incubi, ma gli psicologi militari insistevano nel dire che non era affetto da PTSD.

Alla fine, si è iscritto al programma militare sull’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, ma il Settimo Gruppo delle Forze Speciali continuava a portarlo via dalla comunità per mandarlo in missione. Sei settimane dopo essere stato portato via dal programma di dipendenza, probabilmente distrutto sia psicologicamente che fisicamente, decise di buttarsi nel mare in tempesta, dicendo di aver visto una ragazza che annegava.

Qualche ora dopo, venne effettivamente ritrovata una ragazza lungo le coste. Brumit da quel giorno è tetraplegico e ha bisogno di un aiuto costante, oltre che di una copertura assicurativa medica che gli garantisca assistenza per tutta la sua vita.

“L’esercito si è preso ogni parte di me. Credo che debbano solo congedarmi con onore e garantirmi un’assistenza medica a vita che mi servirà per condurre un’esistenza normale” ha detto.
Grazie all’aiuto di colleghi, tenenti e persone di alto rango nell’arma americana che hanno preso a cuore il suo caso, Brumit è stato finalmente congedato con onore.