Allarme spermatozoi. La fertilità maschile dimezzata in vent’anni, tutta colpa dello stress

Pubblicato il 23 Giugno 2010 - 11:44 OLTRE 6 MESI FA

La fertilità  maschile si è dimezzata in vent’anni: colpa dello stile di vita. Secondo i dati del centro di medicina della riproduzione ProCrea, stress, fumo, vita sedentaria e abuso di alcol sono fra le principali cause tanto che “negli ultimi 20 anni il numero degli spermatozoi prodotti si è quasi dimezzato”.

Una tendenza che acuisce quanto rilevato da un’indagine di alcuni anni fa, secondo la quale tra il 1940 e il 1990 la concentrazione media degli spermatozoi sarebbe crollata da 113 a 66 milioni. “Gli esami cui i nostri pazienti si sottopongono rivelano una situazione preoccupante: non solamente sono in aumento le infezioni e le patologie che influiscono sulla salute riproduttiva maschile, ma c’è alla base una scarsa conoscenza di quali possono essere i problemi andrologici”, osserva Thierry Suter, medico esperto in Medicina della Riproduzione che opera all’interno di ProCrea.

Del resto, aggiunge, “il problema diventa oggetto di attenzione da parte degli uomini solo nel momento in cui cercano un figlio, ma le cause che possono portare ad alterazioni riproduttive insorgono talvolta fin dall’infanzia”. Le campagne di sensibilizzazione avviate in Italia dal Ministero della Salute non sono ancora riuscite a trasmettere il messaggio della prevenzione.

“Tra gli uomini mancano le conoscenze di base su quali possono essere le cause che provocano la diminuzione della fertilita’”, premette Suter. Se fumo e alcol sono ormai dei fattori assodati che influiscono negativamente sulla capacita’ riproduttiva in un uomo, “molto dipende anche dallo stile di vita che si sceglie di adottare”, precisa il medico.

“Lo stress influenza la fecondità dell’uomo e produce cambiamenti sia psichici che fisici -sottolinea Suter -. Un altro elemento da non sottovalutare è  il troppo caldo e una vita eccessivamente sedentaria”. Nell’elenco delle cause figurano anche anomalie genetiche o deficit ormonali, come pure alcune malattie a trasmissione sessuale. “Anche l’orchiepididimite, causata dagli orecchioni o da infezioni dopo la pubertà, oppure traumi o torsioni testicolari possono determinare un’atrofia dei testicoli con danni permanenti. Il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto, è un difetto congenito che può provocare sterilità permanente tanto più tardivo è l’intervento di riposizionamento nella sua sede”, prosegue il medico.

“Anche il varicocele, dilatazione patologica delle vene testicolari, può determinare un surriscaldamento del testicolo, con riduzione anche marcata dei parametri seminali. Nei casi più gravi, dopo il trattamento chirurgico si può osservare un miglioramento sensibile della fertilita’”. In molti casi il problema è risolvibile: “Alcune cure specifiche possono restituire una piena salute riproduttiva”, prosegue.

Diversa è la situazione nei casi in cui viene diagnosticata la sterilità. Continua Suter: “Si stima che un terzo degli uomini definiti infertili, una volta sottoposto alle adeguate cure, riesca ad avere una paternità naturale. I rimanenti possono ricorrere all’aiuto della fecondazione assistita. Persino uomini considerati un tempo assolutamente sterili, possono diventare padri, recuperando gli spermatozoi direttamente dal testicolo e iniettandoli all’interno della cellula uovo (ICSI). Purtroppo nel 3% delle coppie infertili vi è una condizione di azoospermia, per cui è necessario ricorrere alla fecondazione eterologa mediante donazione di spermatozoi”.