Dopo aver ucciso madre e sorellina si mise a vedere Twilight: condannata a 17 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Giugno 2017 - 07:04 OLTRE 6 MESI FA
Il coltello usato dalla coppia

Il coltello usato dalla coppia

SPALDING – Kim Edwards, di Spalding nel Lincolnshire, aveva solo 14 anni quando lo scorso anno uccise la madre Elizabeth e la sorella Katie di 13 anni, con la complicità del suo fidanzatino 14enne Lucas Markham. 

Gli adolescenti killer eliminarono la donna, una cameriera di 49 anni, a coltellate mentre dormiva. Dopo l’omicidio i due, paragonati nel corso del processo a Bonnie e Clyde, trascorsero le 36 ore successive a mangiare torte, gelato, facendo sesso, vedendo il quarto episodio della saga horror Twilight.

La coppia rischiava non meno di 20 anni di condanna ma i giudici d’appello  hanno ridotto la pena a  non meno di 17 anni e mezzo da passare dietro le sbarre. Nel corso del processo, Kim Edwards ha affermato che la madre amava di più Kate e la trattava “come un angelo”. Ha riferito che Kate “faceva sempre tante storie” e “mia madre si era allontanata da me”. 

La ragazza serbava “rancore” nei confronti della madre per averla picchiata, ad otto anni, mentre erano in un campeggio. La colpì sul viso perché si lamentava della tv rotta. Dopo quell’episodio, le bambine furono prese in cura da una famiglia affidataria dove trascorsero 4 mesi prima di tornare dalla madre. Kim però, non l’aveva mai perdonata ed era diventata una “bomba a orologeria”.

Iniziò a organizzare gli omicidi dopo che la madre le disse che stava diventando come il padre, Peter Edwards, descritto in Tribunale come un “tossicodipendente violento” che fece scappare la moglie in un rifugio per donne e che gli impedì di vedere le figlie. Elizabeth disapprovava la relazione tossica di Kim con Markham e l’avvertì:”E’ identico a tuo padre“. La ragazza si confidò con Lucas e i due adottarono una mentalità alla Bonny e Clyde sullo stile di “noi contro il mondo”, mentalità che li ha portati a commettere uno tra i più famigerati reati nella storia criminale del Regno Unito.

Dopo aver ucciso la mamma e la sorellina, Kim alla polizia ha detto: “Mi ero liberata del problema più grande che mi faceva sentire depressa: mia madre”. Secondo quanto è emerso in Tribunale, la donna ha sofferto terribilmente negli ultimi istanti di vita.  La piccola Kate fu invece  uccisa per risparmiarle la disperazione nel trovare il corpo esanime della mamma.

Prima di riuscire nel loro intento, fallirono in due altri tentativi. Quella notte però, Lucas prese un coltello con una lama da 20 cm, l’affondò nel collo di Elizabeth e dopo un’aggressione frenetica durata 10 minuti, la soffocò con un cuscino.  Poi fu la volta di Katie che Lucas strangolò e accoltellò; Kim si rifugiò in bagno perché “non volevo continuare a guardare“. Sentì le ultime parole della sorella:”Togliti di dosso… non ce la faccio…”.

Kim non “sopportava l’odore del sangue” per cui insieme a Lucas fecero un bagno di 20 minuti. Ha poi avvolto Katie in una coperta e trascinata al piano sottostante con l’aiuto del suo materasso. Dopo aver bevuto alcolici, mangiato e fatto sesso, i due pensarono di suicidarsi ma per qualche ragione decisero di non farlo. A questo punto si misero a vedere  il quarto episodio di Twilight.

La coppia aveva anche preparato un biglietto in cui c’era scritto:”Voglio che le mie ceneri e quelle di Lucas siano sparse nel nostro posto speciale. Di Lucas e Kim, ormai non ce ne frega un ca**o”.

La mattina del 15 aprile, gli agenti di polizia fecero irruzione in casa e chiesero dove si trovassero Elizabeth e Katie.  Kim rispose:”Al piano di sopra”.  Quando a Lucas fu chiesto cosa fosse accaduto alla madre e alla sorellina, rispose in tono aggressivo:”Perché non vai a vedere?”.

Nel corso del processo, Kim non ha mai mostrato “segni di rimorso”, ha solo detto che si sentiva “un po’ triste” e, anche se non ha commesso personalmente gli omicidi, è stata ritenuta la “guida” dietro la coppia.  “Si sentiva un po’ triste, ha commentato il pm, come se avesse ucciso un criceto o un pesce rosso”.