Fiume, moto si schianta contro cervo: centauro in coma a 33 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Settembre 2016 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
Fiume, moto si schianta contro cervo: centauro in coma a 33 anni

Fiume, moto si schianta contro cervo: centauro in coma a 33 anni

FIUME – Un uomo di 33 anni stava facendo dei giri in moto, senza permesso, all’autodromo di Grobnico in Croazia a bordo della sua Honda quando ha investito un cervo. L’uomo, originario di Bolzano, è stato soccorso e trasportato all‘ospedale di Susak, dove è ricoverato in coma farmacologico per le gravissime ferite riportane nel violento impatto.

Il quotidiano Alto Adige scrive che il giovane si trovava nella tarda sera di sabato 17 settembre con la sua moto nel motodromo croato, ma senza autorizzazione. In quell’orario il motodromo era chiuso e non illuminato e mentre lo percorreva ad alta velocità ha impattato contro un vervo in modo violento:

“Il drammatico episodio è avvenuto sabato intorno alle 23 e 50. Il motociclista altoatesino era giunto a Grobnico assieme ad un gruppo di amici per partecipare ad una gara in programma il giorno dopo, domenica. Il 33enne ha deciso di entrare nell’impianto per compiere nelle tenebre alcuni giri.

La sua Honda è filata veloce per diversi chilometri, ma poi la pista è stata attraversata da una cerva e l’ urto è stato tremendo. L’animale centrato in pieno è morto all’istante, mentre il bolzanino è rimasto esanime al suolo. A dare l’ allarme sono stati i suoi amici, che hanno chiamato polizia e Pronto soccorso, giunti dopo pochi minuti”.

Al momento, scrive il quotidiano, non è chiaro come il giovane sia riuscito ad entrare nel motodromo chiuso, dato che la struttura è controllata 24 ore su 24 dai vigilanti e la polizia di Fiume sta indagando sull’accaduto:

“«Non è mai accaduto nulla di simile in questo motodromo costruito nel 1978 – spiega il direttore dell’impianto, Zdenko Santic – purtroppo il bolzanino ha pagato la sua imprudenza. Sappiamo che si trova in condizioni critiche a Susak. È stato operato ed ora i medici si stano adoperando al massimo per salvargli la vita. Davanti a comportamenti di questo tipo siamo davvero impotenti»”.