Massimo Penco, da cittadininternet.org, ci scrive contro Brunetta e la Pec

Pubblicato il 20 Ottobre 2009 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Penco, da cittadininternet.org, scrive a Blitzquotidiano: “Vista la ridda di pubblicazioni sul web  di Brunetta, non avevo notato questa che vi mando. È di estrema importanza la leggiate. Contiene dichiarazioni del Ministro Brunetta, rilevate da questo indirizzo:  http://www.corrierecomunicazioni.it/index.php?section=news&idNotizia=74947.

Se  leggerete attentamente il pezzo, noterete come Brunetta & C. leggono e come sono i commenti corali in maggior parte da noi scritti nella rete.

Direi che è  il caso di fare una breve schematica analisi: 1) Solo il 17 dopo l’apertura delle buste di gara e dopo un rinvio di una settimana che il Ministro in prima persona prende posizione sul tema del non solo Poste 2) Alla faccia della tanto decantata trasparenza che è sancita in primo piano proprio nel sito del Ministero dell’Innovazione, a parte qualche rivelazione non ufficiale fra l’altro della stessa testata, ancora non si sa nulla di ufficiale di chi abbia partecipato alla gara (prequalificazione) chi è escluso nulla di nulla 3) Se le cose sono quelle ufficiose, fra l’altro notate già dal sottoscritto, quando nel sito Telecom Italia http://www.191.it, è comparsa dopo ben 10 anni la prima offerta ufficiale di Telecom Italia al pubblico con il servizio COMUNIC@.

Telecom Italia prima con Saritel poi con IT-telecom è Autorità di certificazione dal 2000, e successivamente gestore di PEC , ( in tutti questi anni non si è mai sognata di vendere i suoi prodotti né alla sua clientela ne tanto meno al pubblico). Direi, anzi che è ancora peggio:  l’alleanza è formidabile,  Telecom Italia e Poste Italiane, con tutta la gamma delle varianti ed offerta di servizi, lo sforzo fatto da Aruba e Lottomatica nell’ultima settimana non ha nessuna possibilità di successo a meno che non presentino ed è probabile un offerta molto ridotta rispetto al raggruppamento Telecom/Poste il cui abuso di posizione dominante sarebbe evidente anche ad un bambino.

Ma qui non si sta parlando solo della gara dei 50 milioni che comunque viene fatta fuori per almeno 27 milioni di italiani da ACI e INPS, ma di tutto il mercato come indica argutamente Brunetta. A) Gli italiani di serie A le imprese che debbono pagare comunque la PEC sono sono obbligati a prenderla; le imprese di nuova costituzione l’hanno già fatto B) Gli italiani di serie B che pur essendo professionisti dovrebbero pagarla comunque C) Un prodotto di serie C la CEC PAC che permette d’interagire solo con la PA.

Per concludere bisognerebbe far capire a Brunetta o chi per lui , ma la vedo dura, in quanto malgrado le lettere dirette a lui stesso ed ai messaggi subliminali ed inseriti sulla stampa abbiamo ora la prova che li legge ma non vuole fare un confronto con coloro che cercano di portarlo sulla via della logica e della tecnica e della legge cioè noi, quanto meno cerchiamo di chiarire ai cittadini italiani la situazione abnorme che sta venendo fuori che può riassumersi come segue:

1) E’ inutile che si insista sul fatto di avere un gestore che abbia una presenza capillare in Italia per far si che la gente si rechi negli uffici, quando questo non è previsto da nessuna norma tant’è che gli attuali Gestori come è ovvio vendono la PEC on-line ivi compreso il nuovo servizio http://www.191.it di Telecom Italia. Malgrado questo “ecco quanto riportato negli atti dei protocolli d’intesa con ACI e INPS e nella presentazione dello stesso ministro.

Ne cito una per tutti: “ Il Cittadino dovrà recarsi con un documento d’identità presso uno degli uffici ACI, dove la PEC sarà fornita in tempo reale (magari compilando un modulo alla faccia dell’eliminazione della carta n.d.r.) dopo il riconoscimento “de visu” imposto dalla legge. Questo è invece fuorilegge, con costi allucinanti per il cittadino e per il gestore: così difficile capirlo ? (l’intero documento è in : Conferenza Stampa Brunetta e firma Protocollo ACI e INPS).

Ma questa è tristemente la risposta del Ministro “Abbiamo cercato di garantire una reale capillarità del servizio in risposta ai requisiti previsti dal Dpcm – rimarca il Ministero -. Non ci possiamo permettere di lanciare un progetto paese come la Pec senza che effettivamente tutti i cittadini possano comodamente accedervi”. Un servizio on-line economico senza fila agli sportelli? Non è scritto da nessuna parte, neanche nel DPCM da lui stesso redatto è richiamato.

2) Nessuna dico nessuna delle grandi Autorità di certificazioni Mondiali, che operano solo on-line, dove fra l’altro ho lavorato fin dalla loro costituzione, Verisign, Entrust ecc. si sono mai sognate non di fare questo ma di solo immaginarlo e nessun governo in tutto il mondo l’ha mai chiesto.

3) L’invio delle ricevute attraverso posta elettronica normale od addirittura attraverso SMS previste dal bando di gara che è assurto a norma di legge ha validità legale nella pur assurda PEC made in Italy.( Il bando)

4) questione relativa alle funzionalità della Pec. Il disciplinare regola una Cec-Pac (Comunicazione elettronica certificata tra PA e cittadino) utilizzabile solo nelle comunicazioni tra pubbliche amministrazioni e utenti. “Anche in questo caso – concludono dal Ministero – abbiamo dato una risposta a quanto richiesto dal Dpcm che ha normato esclusivamente una casella certificata per permettere agli utenti di dialogare agevolmente con la PA. Non potevamo regalare (la Pec sarà gratuita ndr) uno strumento utilizzabile in ogni settore. Saremmo entrati a gamba tesa nel mercato privato degli operatori Pec. Quale operatore sarebbe stato in grado di competere con una Pec pubblica gratuita?”. Nessuno, effettivamente.

5) Forse vi è sfuggito ma ne ACI ne INPS sono state mai autorizzate ad esercitare il servizio di PEC né tantomeno come Autorità di Certificazione come si può vedere dal sito del CNIPA http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attività/Posta_Elettronica_Certificata__(PEC)/Elenco_pubblico_dei_gestori/ http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Attività/Firma_digitale/Certificatori_accreditati/Elenco_certificatori_di_firma_digitale/

Come concludere , davanti ad un mutamento così basilare dei nostri sistemi di comunicazione che ci viene imposto dovrebbe esserci una rivolta popolare di dimensioni uniche, ma forse non si ha voglia di leggere e di informarsi e allora è bene che ci si vada a sbattere il muso con tutte le conseguenze del caso.

Il ministro Brunetta, a destra