Mieloma multiplo, messa a punto una nuova terapia per curarlo

Pubblicato il 18 Dicembre 2010 - 19:15 OLTRE 6 MESI FA

Secondo i risultati di uno studio condotto in 73 centri ematologici ed oncologici italiani e pubblicato oggi sulla rivista scientifica ‘The Lancet’, i pazienti con mieloma multiplo, una neoplasia del midollo osseo, – candidati a ricevere il trapianto autologo (reinfusione di cellule staminali raccolte dal proprio sangue e non da un parente o un donatore) possono beneficiare di una nuova terapia.

Il gruppo di ricercatori, coordinati dal professor Michele Cavo dell’Istituto di Ematologia ‘Seragnoli’ dell’Università di Bologna, Azienda Ospedaliero- Universitaria S.Orsola-Malpighi, ha incluso nello studio circa 500 pazienti con la malattia di nuova diagnosi dimostrando che una nuova combinazione di tre farmaci (bortezomib, o Velcade©, talidomide e cortisone) (Vtd) consente di triplicare la percentuale di remissioni prima del trapianto rispetto ad una delle terapie convenzionali maggiormente in uso e costituita da talidomide e cortisone (Td).

Dopo due mesi di terapia, la percentuale di remissioni ottenuta con Vtd è risultata del 31%, mentre è stata dell’11% con Td. Il beneficio ottenuto è uno dei più elevati e rapidi registrati sino a questo momento con una terapia eseguita subito dopo la diagnosi.

La Vtd ha dimostrato la sua maggiore efficacia rispetto a quella Td anche come terapia di consolidamento dopo il trapianto autologo, consentendo di incrementare ulteriormente la percentuale di remissioni sino 62%. Nei casi in cui la nuova terapia è stata somministrata in associazione al trapianto autologo ha ridotto del 39% il rischio a tre anni di progressione della malattia ed ha prolungato la durata della sopravvivenza libera da progressione (68% a tre anni rispetto al 56%), riducendo del 37% il rischio di eventi correlati alla malattia.

Questo risultato è stato mantenuto anche nei pazienti a prognosi sfavorevole, tra i quali quelli con particolari alterazioni cromosomiche e che sino a questo momento non avevano tratto particolari vantaggi dal trapianto autologo. Su Lancet, Cavo e gli altri auutori dell’articolo hanno concluso che la combinazione Vtd rappresenta la terapia di elezione per pazienti con mieloma multiplo candidati a ricevere un trapianto autologo, affermazione condivisa anche dal professor Paul Richardson del Dana-Farber Cancer Institute, Boston, secondo il quale la percentuale di riduzione del rischio di progressione e di eventi correlati al mieloma multiplo registrata a tre anni dall’inizio del programma terapeutico con la combinazione a tre farmaci (Vtd) è una delle più elevate riportate in letteratura.