Rai, Campo Dall’Orto deve ridursi lo stipendio da 650 a 240 mila euro? Gasparri: “Può vivere bene lo stesso”

Pubblicato il 19 Settembre 2016 - 07:28 OLTRE 6 MESI FA
Rai, Campo Dall'Orto deve ridursi lo stipendio da 650 mila a 240 euro? Gasparri: "Può vivere bene lo stesso"

Rai, Campo Dall’Orto deve ridursi lo stipendio da 650 mila a 240 euro? Gasparri: “Può vivere bene lo stesso”. Foto ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Rai, assunzioni irregolari? Così ha accertato e messo nero su bianco la Autorità anti corruzione, Anac. Cosa fa la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai? Nulla, a quanto pare e così, con una lettera al presidente della Vigilanza, Roberto Fico, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) ha chiesto l’immediata convocazione della commissione.:

“Chiedo al presidente Fico di disporre la immediata convocazione della commissione parlamentare di vigilanza per valutare le conclusioni a cui è arrivata l’Autorità Anticorruzione sulle assunzioni volute Campo Dall’Ortodal direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto. Le valutazioni dell’Autorità presieduta da Raffaele Cantone sono impietose e mettono a nudo le gravi violazioni compiute dal vertice della Rai.

“Avevamo già denunciato la mancanza di trasparenza, il mancato ricorso al Job posting per tutte le principali posizioni, la contraddizione tra l’uso di questa procedura per cariche minori e la mancata attivazione invece per funzioni più importanti. Ci sono stati scandali veri e propri come persone che hanno designato per incarichi delicatissimi i propri familiari ed altre violazioni di varia natura. Le valutazioni dell’anticorruzione impongono il licenziamento immediato di persone assunte irregolarmente, peraltro chiamate a gestire funzioni e ruoli fondamentali nella vita dell’azienda.

“È evidente che la questione non lascia immune neanche il direttore generale, la cui operatività a questo punto è messa in discussione in maniera più che motivata. Ritengo che anche il Consiglio di amministrazione della Rai vorrà valutare questi fatti per contestare le violazioni del direttore generale e per le conseguenti determinazioni.

“La commissione parlamentare di Vigilanza, essendo appunto un organo di vigilanza, ha il dovere di riunirsi ad horas per deliberare su questi temi e svolgere la propria funzione. Non farlo rappresenterebbe una inerzia da segnalare anche alla magistratura contabile e penale. Sono certo, quindi, di ricevere notizia dell’immediata convocazione che, attraverso l’audizione del direttore generale della Rai e l’acquisizione di tutta la documentazione dell’Autorità anticorruzione ci possa consentire di determinare una svolta e un ricambio totale nella vita della Rai.

“L’Anac ha demolito la Rai di Campo Dall’Orto. L’Autorità anticorruzione ha rilevato le evidenti irregolarità nella nomina dei dirigenti esterni, confermando di fatto quanto avevamo denunciato. È necessario convocare immediatamente la commissione parlamentare di Vigilanza perché bisogna sapere cosa intendano fare i vertici aziendali alla luce di questa incredibile bocciatura. Si procederà con i licenziamenti di tutti gli assunti a scapito degli interni o pensano di farla franca?.

“La Rai di Campo Dall’Orto ha compiuto degli atti illegittimi e degli abusi ai quali deve porre rimedio. Manterremo un faro acceso su questa vicenda – conclude Gasparri – che ovviamente non finisce qui”.

Altro tema scottante per la Rai quello degli stipendi. Ha detto Gasparri:

“Non ho dubbi che i tetti agli stipendi Rai varranno nell’immediatezza”.

La questione della retroattività dei tetti, secondo Gasparri, non si pone:

“Non metto in dubbio, né sul piano politico, né su quello giuridico, che il direttore generale della Rai possa non ridursi lo stipendio perché il suo contratto è stato firmato prima dell’entrata in vigore delle nuove norme. Leggo che ieri si è irritato perché il Parlamento è intervenuto sul tema mentre il cda della Rai discuteva l’autoregolamentazione degli stipendi, ma è da tempo che parlavamo di questo argomento. Certo, capisco che è difficile scendere da 650 mila a 240 mila euro, ma il dg imparerà che si può vivere anche con 240 mila euro. Poi immagino che ci saranno i rimborsi, le diarie, i cappuccini, ma su questo saremo implacabili”.