A Rotterdam la cura dell’ambiente non è uno slogan

Pubblicato il 17 Febbraio 2009 - 19:04| Aggiornato il 21 Febbraio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Rotterdam, la seconda città più grande dell’Olanda,  che vanta il porto più  grande d’ Europa, aspira a un altro primato: quello della metropoli più attenta all’ambiente, non solo a parole ma anche con una serie di iniziative concrete.
Così Rotterdam si propone, sull’arco dei prossimi sedici anni, entro il 2025, di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 50%. Sedici  anni da noi  possono apparire come un tempo biblico, giusto quello che ci autorizza a rinviare, per poi non fare nulla. Invece si può essere sicuri che gli olandesi, così come già da qualche tempo hanno iniziato a operare per anticipare l’innalzamento degli oceani, arriveranno puntuali all’appuntamento .
Intanto il 2008 ha visto altre iniziative di ecologia urbana: nuovi alberi sono stati piantati, arricchendo la dotazione cittadina di parchi pubblici piuttosto vasti.
Nel cuore della città sono presenti ristoranti vegetariani, eco-shops e saloni di bellezza che utilizzano prodotti naturali, mercatini biologici.

Rotterdam  vanta la prima discoteca ecologica del mondo: il locale, infatti, proprio  grazie al movimento creato dai clienti che danzano in pista, riesce a produrre energia che viene utilizzata per illuminare ed animare il locale  stesso. L’Istituto Nazionale di Architettura di Rotterdam  (National Architecture  Institute) organizza mostre con le quali affronta non solo temi sociologici ma anche temi come lo  sviluppo sostenibile. Sono tutte cose che fanno di questa città portuale una attrazione turistica internazionale.

Da non trascurare il fatto che Rotterdam dispone di un’articolata rete di trasporto pubblico: oltre ai molti battelli, la città offre due linee di metropolitana che raggiungono capillarmente ogni angolo del centro urbano. Molti sono anche gli olandesi che si muovono in bicicletta, aiutati dall’imponente estensione di piste ciclabili.