Acqua, quella di rubinetto costa più della minerale: 21 € al mese, a Firenze 47

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Marzo 2015 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA
Acqua, quella di rubinetto costa più della minerale: 21 € al mese, a Firenze 47

Acqua, quella di rubinetto costa più della minerale: 21 € al mese, a Firenze 47

ROMA – L’acqua costa sempre più cara: non quella in bottiglia, ma quella di rubinetto che in bolletta è quasi raddoppiata passando dai 12,16 euro al mese del 2008 ai 21,18 del 2013. Quella minerale ci costa 11,42 euro. E’ quanto emerge dalle statistiche sule risorse idriche diffuse dall’Istat in vista del 22 marzo, data in cui si celebra la Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’Onu. Ma per l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva i costi sono anche più alti: si parla di una spesa media per famiglie di 355 euro all’anno che sono quasi 30 euro al mese. Il 6,6% in più rispetto al 2013 e il 52,3% in più rispetto al 2007. La maglia nera spetta a Firenze con 563 euro all’anno (circa 47 al mese).

Dall’analisi emerge anche che le reti del nostro Paese sono come un colabrodo con una dispersione che arriva fino al 60% in casi come la Calabria e il Lazio. Tradotto vuol dire che per avere 40 litri d’acqua si devono immettere in rete 100 litri, lasciando che gli altri 60 vadano persi nei tubi. Va male anche in Basilicata dove le perdite arrivano al 58% e in Abruzzo (53%), in Sicilia (49%) e in Campania (46%). Le regioni meno sprecone sono la Valle d’Aosta (20%) e il Trentino Alto Adige (26%). In media però l’Italia perde il 37% delle proprie risorse idriche negli acquedotti, con un aumento del 3% rispetto al 2013.

Cittadinanzattiva mette poi in rilievo anche i “disservizi”, catalogandoli in base alle aree geografiche, a cominciare dal “caso dell’arsenico nell’acqua in alcuni quartieri di Roma nord” e “il superamento dei limiti” sempre di “arsenico e fluoro” nei comuni in provincia di Viterbo, o il caso di richiesta di pagamento di alcuni conguagli tariffari, in diverse parti del Paese, riferiti ad anni precedenti.

Per Tina Napoli, responsabile per le politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, “è necessario garantire a tutti l’accessibilità e la qualità del servizio e ridurre la dispersione idrica”. Oltre a Firenze, il podio delle città più care è occupato da altre due toscane: a Prato e Pistoia il costo dell’acqua è 563 euro all’anno; a seguire Grosseto e Siena (562 euro). Mentre la meno cara è Isernia, dove si spendono appena 120 euro all’anno; al secondo posto c’è Milano con 136 euro (con un aumento dell’8,7%).

Le regioni centrali si caratterizzano per tariffe più alte con una media di 468 euro all’anno. Il primato alla Toscana, con sette delle prime dieci città più care: qui, la spesa media in un anno è di 526 euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2013. Il Molise è invece la regione in cui si spende di meno. Tra le altre regioni centrali, l’Umbria con 439 euro e una variazione del 4,3%. Più virtuose le regioni del nord. I maggiori incrementi rispetto all’anno precedente si registrano a Latina e Cuneo (più 17%). La tariffa più alta per il servizio di acquedotto è applicata a Reggio Calabria (355 euro), oltre 39 volte superiore a quella di Aosta (9 euro). Depurazione e fognatura costano di più a Carrara (298 euro), sei volte quanto costa a Cremona (49 euro). La quota fissa più elevata spetta a Gorizia (99 euro), 28 volte superiore a quella di Milano (3,50 euro).