Coleottero killer mangia le api italiane in Sicilia e Calabria

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA
Coleottero killer mangia le api italiane in Sicilia e Calabria

Coleottero killer mangia le api italiane in Sicilia e Calabria

PALERMO – I Piccolo coleottero degli alveari che arriva dall’Africa minaccia le api italiane. Il coleottero killer attacca gli alveari, nutrendosi di polline e miele, fino a distruggere le arnie. Una condizione che mette in pericolo le api di Sicilia e Calabria, dove il coleottero è già arrivato.

Carlo Grande su La Stampa scrive:

“Il micidiale parassita si chiama Aethina Tumida o Piccolo coleottero degli alveari, si nutre di polline e miele, lo fa fermentare e lo rende invendibile: entra nell’arnia, «comunica» con le operaie e riesce a farsi nutrire da loro, depone le uova e dopo pochi giorni nascono le larve che escono e cadono nel terreno per trasformarsi in insetti adulti e completare il ciclo. Gli insetti colonizzano molti apiari e si spostano volando anche a 15-20 km di distanza, attirati dall’odore delle arnie”.

Se le api scomparissero, il pericolo per l’ecosistema sarebbe alto:

“Inutile dire che le api interessano tutti, sono fondamentali per l’equilibrio ecologico (per l’impollinazione e quindi per frutta, verdura e per l’erba medica di cui si nutrono gli allevamenti di bestiame). Se vanno in crisi loro, sarebbe un disastro per l’agricoltura e andremmo immediatamente in crisi anche noi. Siamo tutti coinvolti”.

Le api italiane poi rischiano già l’estinzione e la distruzione degli alveari in atto fa parte degli apicoltori, che temono l’invasione dei coleotteri killer, è simbolo per loro di mancata prevenzione:

“si va «a muzzo», come direbbero in Sicilia, alla cieca come il Capitano della canzone di De Gregori, «tutto muscoli e metano», cieco e sordo sul cassero: «Capitano – gli dice il mozzo – io non te lo volevo dire, ma c’è in mezzo al mare un’enorme donna bianca». E lui risponde: «È solo un po’ di nebbia, andiamo avanti tranquillamente», versione pop dello «State sereni». Cambiamo rotta e in tanti ringrazieranno sentitamente… Anche le api”.