Maremma “salata”: siccità prosciuga il fiume, mare e meduse lo risalgono

Pubblicato il 28 Agosto 2012 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Se l’acqua dolce abbandona il fiume per la siccità, quella salata ne “approfitta”. Il mare risale il corso del fiume e nella Maremma, a diversi chilometri dalla foce, non si trovano più trote, ma triglie e meduse. E’ accaduto nel Parco dell’Uccellina, attraversato dal fiume Ombrone, che è stato “invaso” dalle acque del mare. Il rischio ora è che l’arrivo dell’acqua salata danneggi il delicato ecosistema del Parco.

Fabio Cianchi, coordinatore delle oasi del Wwf della provincia di Grosseto, ha detto: “La situazione è molto grave. In 22 anni di lavoro da sentinella ambientale mai avevo visto una situazione così grave”. La situazione viene allora monitorata perché la comparsa di meduse ed orate comporterà la minaccia di estinzione per specie come la testuggine d’acqua, e la sofferenza di folaghe, martin pescatore e germani reali. Ma anche delle volpi, sebbene non caccino le loro prede nel fiume.

Cianchi ha poi spiegato: “Nel lago di Burano il nostro pluviometro ha registrato 165 millimetri di pioggia, quando nel torrido anno 2003 si era fermato a 400 e già allora le cose andarono male”. La siccità incombe ed i primi effetti si vedono sugli ecosistemi. ora la speranza è che la pioggia porti un po’ di sollievo nella Maremma, che all'”assolto” delle acque salate potrà resistere al massimo per un altro paio di mesi.