Isola di Budelli, magnate Hart rinuncia all’acquisto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2016 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA
Isola di Budelli, magnate Hart rinuncia all'acquisto

Isola di Budelli, magnate Hart rinuncia all’acquisto

LA MADDALENA – Il magnate neozelandese Michael Harte rinuncia all’isola di Budelli, perla dell’arcipelago della Maddalena famosa per la sua spiaggia rosa, che aveva acquistato all’asta nel 2013 per poco meno di 3 milioni di euro. Come riporta oggi 13 febbraio il quotidiano La Nuova Sardegna, Harte, 49 anni, Ceo della Barclays Bank, ha annunciato la sua intenzione di rinunciare all’acquisto dell’isola in una lettera indirizzata al sindaco di La Maddalena, Luca Montella.

Dopo una battaglia legale seguita all’acquisto all’asta del ‘paradiso rosa’ – oggetto di vincoli strettissimi che di fatto impediscono ogni progetto di costruzione – a dicembre Harte si era preso un periodo di riflessione prima di perfezionare l’acquisto, legato appunto alla possibilità di realizzare o meno i progetti che aveva pensato per salvaguardare la tutela dell’isolotto disabitato.

“Purtroppo mister Harte – spiega il suo legale alla Nuova Sardegna – ritiene che non vi siano le condizioni necessarie o sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale da lui auspicato, la cui utilità è stata riconosciuta anche dal Consiglio di Stato”.

“L’incertezza sulla classificazione dell’isola, attualmente riserva integrale, ed il mancato ripristino della tutela parziale che conferma la persistente opposizione del Parco all’approccio alla conservazione di mister Harte – è scritto nella lettera al sindaco di La Maddalena – rendono il piano difficilmente sostenibile, facendo venire meno la fiducia di mister Harte nella sua realizzabilità. Quindi non consentono di procedere all’acquisto dell’isola con la necessaria serenità”.

In realtà la vicenda dell’Isola di Budelli è controversa. Harte ha sempre detto di avere un interesse esclusivo alla tutela del patrimonio ambientale e non voler realizzare nessuna speculazione sull’isola. Ma di dubbi, sul tema, ne sono sempre rimasti. E non pochi. Come ricorda Paolo Gallori per Repubblica:

Harte immaginava anche la realizzazione di un centro per la ricerca scientifica frutto della collaborazione di docenti universitari, biologi ed esperti marini e di una partnership tra pubblico e privato, per sfruttare un modello di business, diceva ancora Harte, “che all’estero, dall’Oceania al versante caraibico del Pacifico, sta dando grossi risultati”. Il miliardario aveva decisamente negato ogni intento speculativo, come la costruzione di alberghi e resort destinati a ospitare vacanzieri facoltosi e il jet set internazionale. “Per fortuna Budelli per fortuna è soggetta a vincoli e tutele di ogni tipo” aveva ricordato Harte, dicendosi consapevole dell’intangibilità dell’isola.

In realtà, i suoi progetti avrebbero comportato interventi strutturali ed edilizi che con quei vincoli cozzavano. Forse Harte credeva di poterli aggirare nel momento in cui tutti si fossero convinti della bontà delle sue intenzioni e delle ricadute positive del suo progetto, ma non è andata esattamente in questo modo.