Denuncia l’Halliburton e diventa terrorista: l’attore Mark Ruffalo nella lista nera della Pennsylvania

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA

Mark Ruffalo

Promuovere e organizzare la proiezione di un documentario che ha vinto il “Premio speciale della giuria” al “Sundance Film Festival”: tanto è bastato all’attore americano Mark Ruffalo, celebre per film come “Zodiac” e “I ragazzi stanno bene”, per essere bollato come terrorista e finire nella “watch list” dell’Ufficio di sicurezza nazionale della Pennsylvania. Il film in questione è “Gasland”, di cui Josh Fox è regista e attore, che girando per gli stati americani ha smascherato l’inquinamento delle falde acquifere della Pennsylvania, di cui la multinazionale Halliburton è responsabile.

Il documentario dimostra che il livello di inquinamento delle acque, ormai non più potabili, è tale che avvicinando una fiamma all’acqua corrente del rubinetto di casa, essa prende fuoco come fosse alcool puro. Inoltre molti cittadini hanno riportato emicranie croniche, dolori alle ossa e non mancano i decessi sospetti. Da parte sua la Halliburton, specializzata in lavori pubblici e nello sfruttamento di giacimenti petroliferi e di gas naturale, nega l’evidenza sostenendo le potabilità dell’acqua con analisi falsate e nascondendo segreti e menzogne abilmente smascherati da Fox.

Sotto accusa c’è il nuovo metodo di trivellazione e perforazione ‘made in Usa’ ideato dalla multinazionale e definito “Fracking”, che attraverso la “frattura idraulica dei pozzi” inietta ingenti quantitativi di acqua e sabbia misti a sostanze chimiche nelle falde acquifere, causando così l’infiltrazione di gas e sostanze nocive negli acquedotti, alterandone irreversibilmente la potabilità dell’acqua con danni gravi per la salute.

Se denunciare pubblicamente il proprio sdegno per un attentato di tale portata alla saluta pubblica equivale ad essere un terrorista, allora Mark Ruffalo è sicuramente un “sospetto di terrorismo”, e sono terroristi anche gli esponenti dell’EPA, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente, che lo scorso novembre ha fatto causa all’Halliburton per non aver voluto rivelare gli agenti chimici utilizzati nelle trivellazioni idrauliche dei pozzi, mentre l’organizzazione “Energy in Depht” ha pubblicato una lista di errori e imprecisioni che comparirebbero nel documentario.

Dovrebbe far riflettere come l’ennesimo caso in America di inquinamento delle risorse ambientali, e soprattutto dell’acqua, elemento indispensabile alla vita, non provochi nelle istituzioni lo sdegno  per un ‘attentato’ alla salute pubblica, ma lo sdegno e l’etichetta di ‘sospetto terrorista’ ad un personaggio pubblico, Ruffalo,  le cui colpe sono quelle di aver promosso e dato visibilità a “Gasland”, ma una “sospetta solidarietà” alla Halliburton, per la quale ha lavorato Dick Cheney, ex vicepresidente americano, e che fu già contestata e aspramente criticata per presunte attività illegali durante la guerra in Iraq.