Petrolio e gas in mare: il governo dimezza le trivelle

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2013 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA
Petrolio e gas in mare: il governo dimezza le trivelle (mappa del Sole 24 Ore, clicca sull'immagine per vederla più grande)

Petrolio e gas in mare: il governo dimezza le trivelle (mappa del Sole 24 Ore, clicca sull’immagine per vederla più grande)

ROMA – Il governo ha dimezzato le trivelle al largo delle coste italiane: con un decreto, firmato dal ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, sono state ridotte da 255 mila km quadrati a 139 mila le aree dove sarà possibile fare attività di estrazione offshore.

La riduzione delle zone marine in cui è possibile cercare e estrarre petrolio e gas fa parte delle leggi sulla strategia energetica nazionale approvate dal Parlamento nell’ultimo anno.

Il decreto firmato da Zanonato chiude a nuove attività di estrazione nel mar Tirreno e vieta le trivelle entro le 12 miglia dalle coste e dalle aree protette. Il decreto però apre alla ricerca e all’estrazione un’area marina a ovest della Sardegna, confinante col mare delle Baleari, dove ci sono già delle attività di ricerca di spagnoli e francesi.

Qual è stata la risposta delle compagnie petrolifere? Scrive Rosaria Talarico su La Stampa:

La reazione delle compagnie petrolifere è all’insegna dell’aplomb perché considerano il decreto uno strumento per razionalizzare una materia su cui già lo scorso anno il parlamento aveva legiferato. Per cui in sostanza non ci sarebbe alcun elemento di novità, esclusa una componente di “annuncio”, fanno osservare alcuni addetti ai lavori. «Con questo provvedimento – sostiene invece il ministro Flavio Zanonato – sosteniamo lo sviluppo delle risorse nazionali strategiche, concentrando le attività di ricerca e sviluppo di idrocarburi in poche aree marine a maggior potenziale e minor sensibilità ambientale». […]

Esprime soddisfazione Ermete Realacci, storico esponente degli ambientalisti italiani per il quale «contrariamente a quello che diceva Passera, predecessore di Zanonato al ministero, il futuro dell’Italia non è nell’estrazione di idrocarburi. Per noi risorse importanti come l’ambiente, il turismo e la bellezza delle coste valgono molto di più di qualche barile di petrolio». Realacci aggiunge che è giusto svolgere attività di ricerca in questo settore, ma considerando la «grande sensibilità e attenzione che hanno su questi temi anche le comunità locali». Il Wwf sottolinea invece il fatto che il decreto si richiami a leggi precedenti e che non dissipa «la preoccupazione per tutti quei progetti in itinere antecedenti il decreto Prestigiacomo, che l’ex ministro Passera con l’articolo 35 ha rimesso in gioco. Sarebbe una buona notizia se si salvasse dalle trivelle anche l’isola di Pantelleria. Sarà cura del Wwf analizzare con attenzione questo decreto per capirne gli effetti in tutte quelle aree di pregio ambientale che a tutt’oggi sono minacciate dalle ricerche geosismiche e dalle possibili coltivazioni metanifere e petrolifere».