Rifiuti a Terzigno, vertice in prefettura: congelata Cava Vitiello

Pubblicato il 23 Ottobre 2010 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

‘Congelamento’ di Cava Vitiello a Terzigno come seconda discarica, bonifica immediata della ex Cava Sari che resterà aperta fino a esaurimento e l’impegno di Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, a presentare in Parlamento la richiesta di escludere Cava Vitiello dalla legge del 2008.

E’ il documento congiunto che stanno stilando nel vertice nella Prefettura di Napoli tra lo stesso Bertolaso, il governatore della Campania, Stefano Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e i sindaci dei Comuni vesuviani interessati dalla apertura del secondo invaso. Il documento tecnico prima di essere sottoscritto dalle parti sarà sottoposto all’esame delle popolazioni interessate.

Al centro della riunione in corso alla Prefettura di Napoli ci sono le possibili alternative all’apertura di cava Vitiello.

”E’ da vedere chi tirerà fuori queste alternative – ha detto  il sindaco di Trecase (Napoli), Gennaro Cirillo, – l’unica cosa che abbiamo chiesto è che a questa riunione fossero presenti tutti”. ”L’auspicio – ha concluso Cirillo – è che si faccia qualche passo avanti rispetto a ieri”.

L’Unione europea. Da Bruxelles, Il commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik, con un comunicato stampa ha reso nota la sua preoccupazione per l’emergenza rifiuti nel napoletano. “Quello che succede in questi giorni dimostra che le autorità italiane non hanno ancora preso tutte le misure necessarie per giungere ad una soluzione definitiva ed adeguata del problema”,

Il commissario ha fatto anche sapere che, se continuerà  l’inadempienza alle norme Ue, ci sarà una condanna con sanzioni pecuniarie. Presto una delegazione della Commissione potrebbe recarsi in Campania per accertare la situazione sul posto.

La Commissione europea ritiene che l’attuale situazione in Campania sia ”molto simile” a quella di tre anni fa, quando la crisi esplose per la prima volta. Per quell’emergenza l’Italia è stata condannata nel marzo scorso davanti alla Corte di giustizia Ue. ”La Campania – mette nero su bianco il commissario – non si è ancora dotata di un piano per lo smaltimento dei rifiuti e l’inceneritore di Acerra, l’unico attivo, non è in grado di funzionare a regime. Questo implica che le autorità regionali non sono in grado di attuare un programma che garantisca lo smaltimento delle ecoballe, né tanto meno quello dei rifiuti giornalieri”.

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