Tar colpisce ancora: sospeso stop grandi navi a Venezia

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA
Tar colpisce ancora: sospeso stop grandi navi a Venezia

Tar colpisce ancora: sospeso stop grandi navi a Venezia

VENZIA – Sospeso lo stop al transito delle grandi navi nel porto di Venezia. Il Tar del Veneto ha bocciato le limitazioni progressive al passaggio dei giganti del mare in laguna, stabilite dalla Capitaneria di Porto, in riferimento a quanto deciso nei mesi scorsi dal Comitato Interministeriale. Vincono le crociere, perdono gli ambientalisti.

I giudici hanno accolto la richiesta di sospensiva chiesta da Venezia Terminal Passeggeri e da un pool di aziende del settore nautico, oltre che dal Comitato Cruise Venice, che avevano presentato ricorso contro il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la Presidenza del consiglio, il Ministero dell’ambiente e la stessa Capitaneria di Porto sullo sbarramento graduale dal transito delle imbarcazioni di grossa stazza davanti a Piazza San Marco e nel Canale della Giudecca.

La sospensiva, sia chiaro, è temporanea: l’udienza per la trattazione nel merito della questione è stata fissata per il 12 giugno. L’ordinanza della Capitaneria, in esecuzione di una direttiva ministeriale del novembre scorso, aveva stabilito per il 2014 la limitazione a 708 transiti di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate e il divieto di passaggio nel 2015 per quelle di stazza superiore a 96.000.

Secondo il Tar, anche se le limitazioni intendono dare seguito a quanto previsto dal decreto interministeriale del 2012, il cosiddetto Passera-Clini, non possono considerarsi operative per l‘indisponibilità “di praticabili vie di navigazione alternative a quelle vietate”. Anzi, per i giudici le misure si pongono in contrasto con l’intento di gradualità del decreto.

Altra motivazione addotta dal Tar per stoppare l’ordinanza è la mancanza di “un’adeguata attività istruttoria” sui rischi connessi al passaggio delle grandi navi in laguna. Critico è pure il giudizio sulle direttive del ministro Lupi per la gestione del periodo transitorio, alle quali vengono imputati i “medesimi difetti di genericità e indeterminatezza” dell’ordinanza della Capitaneria.

Va da sé che le opposte tifoserie si sono accese le une contro le altre. Da un lato i sostenitori delle crociere, entusiasti, certi che le navi spropositate sono ecologicamente perfette e silenziosissime e sicurissime. E quasi immemori di incidenti come quello della Mona Lisa arenatasi tempo fa proprio davanti alla Riva dei Sette Martiri. Le crociere, questo il loro più grande argomento a favore, sono una miniera d’oro per Venezia del valore di 222 milioni di euro, pari al 3,26% del Pil. Dall’altra gli ambientalisti che, al di là dello scempio visivo sostengono che quei giganti del mare non sono poi questo grande affare: solo un turista su quattro (mezzo milione su 2 milioni) si attarda a scendere per visitare Venezia.

Il ministro Gian Luca Galletti, abbozza:

“Le decisioni della magistratura vanno, come sempre, rispettate. Ma il Ministero dell’Ambiente resta ancora convinto che vada trovata una soluzione, la più rapida possibile, per evitare che le grandi navi continuino ad attraversare gli antichi canali di Venezia”.

Non nasconde la sua delusione il sindaco della città, Giorgio Orsoni, pur dicendosi fiducioso

“che la volontà del Governo sarà rispettata, e con questa il suo impegno affinché le navi non compatibili siano allontanate dal Bacino di San Marco”.

Duro il giudizio di Ilaria Borletti, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, secondo la quale siamo davanti a “un fatto grave per il presente ma soprattutto per il futuro della città di Venezia” e di Green Italy, che giudica il pronunciamento “una sconcertante vittoria di una potente lobby che grazie ad una discutibilissima decisione del tribunale è in grado di continuare ad anteporre le pretese delle compagnie crocieristiche alla difesa dell’interesse generale di Venezia e dei veneziani”.

I Verdi chiedono che il governo faccia al più presto un decreto che stabilisca i “limiti per l’accesso delle navi da crociera alla laguna perché tutelare Venezia significa tutelare un patrimonio di tutti gli italiani”.

Soddisfatta, di contro, Venezia Terminal Passeggeri, secondo cui viene confermata “la validità delle tesi da sempre sostenute circa l’inesistenza di pericolosità o di danni dovuti alla circolazione della navi in laguna”.

Sul futuro che attende la città non ha dubbi l’Autorità portuale di Venezia.

“La decisione del Tar non può, né deve, assolutamente distrarci, o peggio fermarci, dal voler trovare e realizzare entro il 2016 la via d’acqua alternativa per raggiungere la Marittima e ovviare al passaggio davanti S. Marco”.