Terremoto Emilia, giunta Errani: stop a nuove trivellazioni? Sì. Revocare concessioni? No

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Aprile 2014 - 15:30 OLTRE 6 MESI FA
Sisma in Emilia (Foto LaPresse)

Sisma in Emilia (Foto LaPresse)

BOLOGNA – La Regione Emilia Romagna può stoppare nuove trivellazioni ma non può revocare le concessioni già rilasciate a estrarre gas e petrolio dal suo sottosuolo, neanche se si avesse la certezza che le trivelle abbiano causato il terremoto del 2012.

“La Regione non è titolata a revocare le concessioni. Non può neanche votare perché è illegittimo”, spiega l’assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, durante un incontro con i comitati che si oppongono alle trivellazioni. Muzzarelli ha anche spiegato che stanno ormai per finire le attività estrattive nel campo di Cavone (Modena), quello che secondo il rapporto Ichese potrebbe avere una correlazione con il sisma.

L’assessore riferisce che come Regione si possono solo avviare “trattative di carattere politico. Non si può imporre, bisogna trattare”. A chi tra i comitati ha legato l’interruzione dell’attività di esplorazione per idrocarburi con l’aumento dell’attività sismica,  Muzzarelli ha assicurato che lo stop alle trivelle è partito precedentemente al terremoto. L’assessore alla protezione civile, Paola Gazzolo, ha invece negato una possibile “inerzia o volontà di nascondere la verità” nella ritardata divulgazione del rapporto Ichese da parte della Regione:

“Abbiamo voluto noi lo studio della commissione. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto. La nostra intenzione è stata sempre quella di pubblicare integralmente lo studio assieme alle azioni concrete da realizzare corrispondenti pienamente alle raccomandazioni. L’informazione adesso è completa. Ecco perché il rapporto Ichese è stato divulgato oggi”.

Il rapporto è stato redatto da una Commissione scientifica internazionale (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), istituita l’11 dicembre 2012 in base a un decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna, il Presidente Vasco Errani. È stata presa in considerazione un’area di interesse di circa 4000 Km quadrati, in cui è compresa la zona colpita dal terremoto del 2012. All’interno dell’area sono presenti diverse concessioni di sfruttamento per idrocarburi: quella di Mirandola, che include il campo di Cavone, quella di Spilamberto e Recovado, il campo di Casaglia nel ferrarese e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio.