Test sugli animali, via libera del Parlamento europeo a una nuova norma

Pubblicato il 8 Settembre 2010 - 12:47| Aggiornato il 9 Settembre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il Parlamento europeo ha dato oggi via libera alla nuova direttiva Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Un provvedimento sul quale hanno espresso riserve alcuni esponenti del governo italiano e autorevoli rappresentanti della comunità scientifica e culturale.

L’approvazione del provvedimento è avvenuta dopo la bocciatura della richiesta di rinvio avanzata dall’europarlamentare dell’Idv Sonia Alfano e sostenuta da altri 40 deputati che, prima del voto, si sono alzati in segno di protesta. Inoltre, l’assemblea di Strasburgo ha respinto a larga maggioranza gli emendamenti che erano stati presentati dal gruppo dei Verdi per modificare alcuni dei punti piu’ controversi della direttiva, in primo luogo quello che prevede la possibilità, per gli Stati membri, di mantenere legislazioni piu’ severe in materia di utilizzazione degli animali, ma non – almeno esplicitamente – di adottarne di nuove. Il provvedimento e’ stato inoltre criticato perche’, secondo lo schieramento dei critici, consentirebbe un aumento delle sperimentazioni sugli animali.

A chiedere il riesame della direttiva e’ stata anche Cristiana Muscardini, europarlamentare del Pdl, facendosi portavoce delle perplessita’ espresse anche da esponenti del governo italiano su ”problemi che restano irrisolti”. Deluso Tiziano Motti (Udc-Ppe), secondo il quale oggi e’ stato fatto un ”passo indietro” nella difesa degli animali facendo un regalo all’industria farmaceutica sulla pelle delle cavie. Mentre Elisabetta Gardini (Pdl-PPe) ha parlato di ”qualche preoccupazione” ancora esistente, ma ha complessivamente giudicato il testo un ”buon compromesso”. Decisamente in favore del varo della nuova direttiva e’ stato Paolo De Castro (Pd-Ds), presidente della Commissione agricoltura del Pe, il quale ha sottolineato che e’ stato raggiunto un ”buon compromesso su un testo ragionevole che rappresenta un progresso rispetto alle norme del 1986 nel rispetto delle esigenze scientifiche”.

Ecco cosa prevede la direttiva Ue. Il testo della direttiva approvato oggi dall’Europarlamento sostuisce quella del 1986 e prevede l’obbligo per le autorita’ competenti nazionali di valutare le implicazioni sul benessere degli animali per ogni test scientifico effettuato, nonche’ la possibilita’ di mantenere disposizioni gia’ in vigore destinate a una protezione più estesa degli animali. Ecco i punti principali della direttiva.

– Assicurare l’utilizzo, quando possibile, di procedure alternative e ridurre al minimo indispensabile l’uso di cavie. – Procedere alla soppressione delle cavie provocando il minimo dolore possibile.

– Solo in casi eccezionali possono essere utilizzate specie minacciate di estinzione. – Per i test possono essere utilizzati solo animali appositamente allevati (topi, ratti, procellini d’India, criceti, conigli, cani, gatti, rane e pesci zebrati) e primati non umani nati in cattivita’ o provenienti da colonie autosufficienti – Gli animali randagi di specie domestiche (ad esempio cani e gatti) non possono essere utilizzati come cavie salvo che sia scientificamente provato che non si possa fare altrimenti.

– I test che comportano gravi lesioni che possono causare intenso dolore non sono effettuate sotto anestesia. Non appena raggiunto lo scopo del test si interviene per ridurre al minimo le sofferenze dell’animale

– Un animale puo’ essere riutilizzato come cavia solo a determinate condizioni.

– E’ proibito imporre inutili sofferenze alle cavie

– Ispezioni regolari saranno effettuate per verificare il rispetto di quanto previsto dalla direttiva

– La Commissione Ue puo’ decidere di effettuare direttamente sue ispezioni

– Una clausola di salvaguardia permette, a determinate condizionil’uso di primati non umani come cavie.