Vegetazione troppo folta, Yosemite abbatte i suoi pini: “Il pubblico deve poter vedere i panorami”

Pubblicato il 1 Agosto 2011 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA

El Capitan - Yosemite Park

ROMA – Il Parco naturale di Yosemite in California è noto per congiungere scenari mozzafiato, donati dalle caratteristiche geologiche dell’ex ghiacciaio, ad una rigogliosa flora che vanta 1500 specie, tra cui le famose e imponenti sequoie secolari. Ma la natura, che nella riserva secolare ha trovato un ideale rifugio, sta ora prendendo il sopravvento e i gestori del parco hanno deciso di abbattere diverse migliaia di alberi, per regalare ai visitatori che pagano il biglietto le splendide viste che la folta vegetazione ha parzialmente celato, come per le cascate di El Capitan e per le pareti dell’Half Dome.

Gli ambientalisti non hanno apprezzato le intenzioni dei gestori del parco e si oppongono all’abbattimento di piante vive e sane, ma i gestori non possono permettersi il proliferare della flora: dopo 121 anni di protezione legale e corrette tecniche di mantenimento,che hanno portato a zero il numero degli incendi nel parco, l’uomo deve riprendere il controllo sulla natura. A difendere i tagli previsti è Don Neubacher, sovrintendente del Parco, che ha spiegato come l’abbattimento inizierà in autunno, assieme alle operazioni di potatura, e coinvolgerà solo piante al di sotto dei 130 anni di età.

Destinati a fare spazio ai 3,7 milioni di turisti che ogni anno giungono a Yosemite saranno i pini ponderosi, o gialli, la cui altezza può raggiungere i 55 metri per 1,20 metri di diametro e i cedri-incenso, che raggiungono i 45 metri in altezza ma hanno un diametro di 2,7 metri. Neubacher assicura che le sequoie secolari, simbolo del parco naturale, non daranno toccate, così come saranno risparmiati tutti gli esemplari a rischio, come i pini dalla corteccia bianca e il sugar pine, o pinus lambertiana, che raggiunge i 60 metri di altezza e può vivere fino ai 500 anni. Non c’è possibilità che la gestione del parco rinunci all’abbattimento programmato, poiché già dal 2009 procedono gli studi necessario alla scelta degli esemplari da tagliare e ai luoghi di interesse, come ha spiegato Kevin McCradle, architetto del servizio nazionale dei parchi: “Stiamo gestendo il parco per il pubblico. Abbiamo fatto le strade, creato i parcheggi per le auto, preparato spazi dedicati alla gente. Ora stiamo lavorando per permettere a tutto questo pubblico di ammirare il parco”.