Chiara Fumai, morta a 39 anni la famosa artista. Forse overdose di farmaci

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2017 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA
Chiara Fumai, morta a 39 anni la famosa artista che viveva a Bari. Forse overdose di farmaci

Chiara Fumai, morta a 39 anni la famosa artista. Forse overdose di farmaci

BARI – Chiara Fumai è morta a 39 anni, forse per una overdose di farmaci. L’artista, famosa in tutto il mondo nel suo ambiente, è stata trovata morta nella galleria Doppelgaenger.

Nata a Roma, padre pugliese, aveva vissuto a Bari, dove aveva frequentato il liceo. Diverse le sue personali al MACRO Testaccio, numerose le sue mostre al MAXXI Museo Nazionale d’Arte del 21°secolo Roma.

Antonella Marino racconta su Repubblica Bari i suoi esordi:

Fin dagli inizi della sua rapidissima carriera, quando si fece conoscere in una serissima lecture alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2010 presentando l’attività di Nico Fumai, cantante della italo disco anni Ottanta, con tanto di discografia al seguito. Anche gli addetti ai lavori caddero nel tranello ben orchestrato, non accorgendosi che Fumai era un personaggio totalmente inventato: un’identità presa in prestito dal padre dell’artista. Subito dopo era entrata in causa un altro tipo di finzione: la personificazione di personaggi realmente esistiti.

Per Chiara non si trattava di una semplice interpretazione, ma di una forma quasi occultistica di reincarnazione. Come nel caso della ‘donna barbuta’ Allen Jones, che leggeva le lettere dei suoi ammiratori in una vetrina di Palazzo Mincuzzi a Bari, nel 2010. O della medium ottocentesca Eusapia Palladino, evocata con oggetti e filmati che riaprivano il caso sull’autenticità dei suoi poteri paranormali in un’ambientazione per il Premio Lum nel Teatro Margherita, sempre a Bari l’anno dopo. O ancora dell’anonima terrorista italiana anni Settanta che faceva irruzione, esprimendo rabbia e violenza con il linguaggio dei segni, durante una sua visita guidata alla collezione Querini Stampalia di Venezia. E della terrorista tedesca Ulrike Marie Meinhof, che aveva interferito in una mostra al Museion di Bolzano.