Vittorio Sgarbi: “Non è Parmigianino, via quadro da mostra”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2016 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi: "Non è Parmigianino, via quadro da mostra"

Vittorio Sgarbi: “Non è Parmigianino, via quadro da mostra” (Foto archivio Ansa)

VENEZIA – Vittorio Sgarbi ha chiesto che il quadro attribuito al Parmigianino sia rimosso dalla mostra alle Gallerie dell’Accademia. “Non è un dipinto autentico, non è un Parmigianino”, ha tuonato il critico d’arte parlando del ritratto che è di un mercante di Montecarlo e che è stato esposto con, secondo Sgarbi, l’attribuzione sbagliata.

Il Gazzettino scrive che Vittorio Sgarbi ha parlato di una “imperfezione grave” nella mostra, se i curatori non hanno capito che il quadro non è un autentico Parmigianino:

“«Si tratta – dichiara il critico – di una imperfezione grave per chi innalza il rigore come principio ispiratore del proprio metodo. E fatico a credere che i tre curatori, con altri intransigenti, non abbiano valutato il rischio»

Osserva Sgarbi: «Il nome “Franc p” sulla copertina del libro allude a Petrarca, come scrissi, non a Parmigianino. Ho motivati dubbi che non lo sia. Mi fu sottoposto anni fa, quando presiedevo il comitato nazionale per le celebrazioni del quinto centenario della nascita del pittore, e preparavo la monografia nella quale lo pubblicai con qualche imbarazzo e alcune riserve sulla datazione (1526), suggerita da una scritta (postuma) sul retro della tavola. Si tratta di un’opera non documentata e attribuita solo da una parte della critica, nonostante l’evidenza di insufficienze come l’orecchio a tortellino e le mani legnose e rigide, incomparabili con le finissime del Parmigianino. In ogni caso un’opera, letteralmente, inadeguata fra tanti capolavori di illustri provenienze».

«Perché – conclude Sgarbi – nel dubbio, esternato anche da David Ekserdijan, curatore della mostra di Correggio e Parmigianino alle scuderie del Quirinale (che ha evitato di richiederla), accoglierla in una mostra tanto prestigiosa, favorendone il privato proprietario? I curatori la ritengono, insospettabilmente, autografa? Non ne vedono i palesi difetti, al punto da non manifestare il minimo dubbio?»”.