MEDVEDEV: ”POSSIAMO FARE A MENO DI RELAZIONI CON LA NATO”

Pubblicato il 25 Agosto 2008 - 17:11 OLTRE 6 MESI FA

Medvedev_putin3 «Possiamo anche fare a meno di avere relazioni con la Nato». Lo ha detto il presidente russo, Dmitri Medvedev, se i Paesi dell’Alleanza atlantica dovessero proseguire a rendere difficili i rapporti. Medvedev, in un colloquio con l’ambasciatore russo presso la Nato, ha aggiunto però che difficilmente si arriverà a questi estremi, ma ha riconosciuto che «le relazioni sono peggiorate di molto in seguito al conflitto della Georgia in Sud Ossezia» e che la Russia «sta considerando varie opzioni nei rapporti con la Nato. La Nato ha più interesse della Russia alla cooperazione. Se non ha intenzione di cooperare, per noi non ci sarà nulla di terribile».

Intanto Russia Unita, il partito del premier Vladimir Putin che ha la maggioranza al Parlamento russo, si è detto favorevole a riconoscere l’indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia, le due regioni separatiste della Georgia che la scorsa settimana si erano rivolte a Mosca per chiedere il riconoscimento della secessione da Tbilisi. Lo ha annunciato il presidente della commissione Esteri della Camera russa. Il Senato lunedì mattina ha già votato a favore della risoluzione.

MEDVEDEV – Il gruppo parlamentare di Russia Unita ha presentato un progetto di risoluzione che chiede al presidente russo Dmitri Medvedev di riconoscere l’indipendenza di Sud Ossezia e Abkhazia. Secondo la legge russa, il presidente Medvedev non è obbligato a rinoscere il pronunciamento del Parlamento. Unione europea e Stati Uniti si sono più volte espressi per il mantenimento dell’integrità territoriale della Georgia. Intanto il leader del Cremlino ha dichiarato che gli avvenimenti in Ossezia del sud sono «un avvertimento serio per tutte le parti in altri conflitti congelati». Medvedev lo ha dettto ricevendo a Soci, sul Mar Nero, il presidente moldavo Vladimir Voronin. La Moldavia, ex repubblica dell’Urss, ha un «conflitto congelato» in casa, nella regione russofona del Transdniestr, ma sembra propensa a risolvere la questione per via negoziale. Voronin ha detto che il suo paese è pronto a usare «coraggio e energie per non permettere un aggravarsi della situazione attorno alla regione contesa, e non permettere la ripetizione di quanto è successo in Ossezia del sud».

«GEORGIA COME I NAZISTI» – I due presidenti delle regioni separatiste sono intervenuti alle riunioni del Parlamento di Mosca. Il leader sudosseto, Eduard Kokoity, ha affermato che «Ossezia del Sud e Abkhazia hanno motivi più forti, sia dal punto di vista giuridico che politico, all’indipendenza di quanti ne abbia avuti il Kosovo». L’abkhazo Sergei Bagapsh ha affermato che «Abkhazia e Ossezia del sud non vivranno mai più con la Georgia nello stesso Stato». Il presidente del Parlamento russo, Boris Grizlov, intervenendo a una mostra fotografica dal titolo «Ossezia del sud: cronaca di un genocidio», ha paragonato l’attacco della Georgia all’aggressione nazista del 1941 contro l’Urss.

"Né l’Abkhazia, né l’Ossezia del Sud vivranno più nello stesso stato della Georgia", ha ribadito il presidente dell’Abkhazia Sergei Bagapsh. Il suo omologo osseto Eduard Kokoity ha parlato di Tskhinvali, la capitale osseta, come la "Stalingrado del Caucaso", facendo riferimento alla sanguinosa battaglia del 1943.

Il voto per la secessione di questi territori è destinato ad alimentare la tensione tra la Russia e gli Stati Uniti, dopo il conflitto tra Tbilisi e Mosca. Secondo il presidente georgiano Mikheil Saakashvili, intervistato da Liberation, un riconoscimento da parte della Russia delle repubbliche separatiste georgiane dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud sarebbe un ”tentativo di cambiare le frontiere dell’Europa con la forza” che avrà dei ”risultati disastrosi anche per la Russia”, ha detto il leader georgiano.

”Non credo che qualcuno nella comunità internazionale sia così irresponsabile da accettarlo”, ha aggiunto Saakashvili, spiegando: "E’ una classica invasione che non ha niente a che vedere con il diritto internazionale”.