ROMA-NAPOLI: GIA’ SCARCERATI CINQUE ULTRA’, IN ARRIVO GIRO DI VITE

Pubblicato il 1 Settembre 2008 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA

Tifosi_napoli2_2 «Quando quel treno si è mosso da Napoli, non c’era alcun pericolo di ordine pubblico» e quindi nessun motivo per impedirne la partenza: «Cosa avrei dovuto fare, un processo alle intenzioni?». Si difende così, in un’intervista a Il Mattino, il questore del capoluogo campano, Antonino Puglisi, che ha deciso di far partire regolarmente il convoglio con a bordo gli ultrà che poi hanno devastato la stazione Termini a Roma. «Trovo deplorevole quanto accaduto a bordo dell’intercity, considero spiacevole qualsiasi forma di violenza contro persone o cose – aggiunge Puglisi -. È stata una follia inqualificabile, ma quando il treno si è mosso non c’erano segnali di allarme al di là del naturale disagio dei passeggeri costretti a viaggiare in carrozze affollate di tifosi. Tanto che in molti hanno cambiato treno, ma l’hanno fatto in modo autonomo e spontaneo, senza alcuna pressione o violenza».

«NON ERANO ARMATI» – I circa 1.500 tifosi in partenza con l’intercity, sottolinea il questore, erano muniti di biglietto ferroviario e per lo stadio, e non erano armati: «Li abbiamo perquisiti, se avessimo trovato anche un solo tifoso armato di oggetti contundenti l’avremmo arrestato». La richiesta di una relazione dettagliata sull’accaduto da parte del ministro Maroni è, per Puglisi, «un atto dovuto, anche in vista della riunione sull’Osservatorio delle tifoserie». Quanto all’opportunità di consentire la trasferta ai partenopei, «alla vigilia – commenta il questore – pensavo fosse una decisione giusta, come banco di prova per l’intera tifoseria dopo anni di divieti. Ora l’Osservatorio dovrà tenere conto di quanto accaduto».

SCARCERATI GLI ULTRÀ – Intanto i cinque tifosi (tre giallorossi e due partenopei) bloccati delle forze dell’ordine prima, durante e dopo la partita Roma-Napoli sono stati scarcerati, dopo la convalida dei fermi. Lo ha deciso la magistratura della capitale, dopo il processo per direttissima. I processi per ciascuno dei fermati si svolgeranno a partire da ottobre. La convalida dei fermi è stata dichiarata per i romanisti Giordano Corsi, accusato di aver rapinato un tifoso, Giovanni Corneli, sorpreso a sbarazzarsi di un martello, e Luigi Alberto Siccardi, trovato in possesso di due bombe carta. Analoga decisione è stata presa per i supporter azzurri Diego De Martino, trovato in possesso di un coltello, e Danilo Durevole, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha anche convalidato il fermo di un bagarino, Nicola Cannone, per violazione del daspo, l’atto amministrativo con il quale viene interdetto l’accesso negli impianti sportivi e nelle immediate vicinanze. Il processo a Cannone si svolgerà a marzo.

Gli incidenti di ieri costeranno intanto con ogni probabilità lo stop immediato alle trasferte di campionato per i tifosi del Napoli. Domani a valutare la situazione saranno l’Osservatorio e il «nuovo» Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, ma il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, lascia capire che il Viminale non farà sconti agli ultrà-teppisti: «quando una tifoseria – spiega – si lascia andare a certi comportamenti è inevitabile che si risponda con pesanti restrizioni. Certo, in linea teorica è ingiusto che per il male fatto da pochi paghino anche i tanti che si comportano bene, ma non c’è alternativa. Le regole vanno rispettate».

20 BUS DANNEGGIATI – Intanto si fa la conta dei danni: 20 dei 39 autobus messi a disposizione per portare i tifosi napoletani dalla stazione Termini allo stadio sono stati danneggiati. La società Trambus è pronta a fare denuncia contro ignoti. «Porte sfasciate, sedili divelti, corrimano e botole interne fuori uso – si legge nella nota -: danni per circa 60mila euro, il cui conto sarà pagato dai cittadini romani, ai quali si aggiungono le numerose intimidazioni subite da molti dei nostri autisti impegnati nel servizio, che tuttavia è stato svolto con la consueta abnegazione».

ABETE: «AMAREZZA» – «C’è amarezza e rammarico per quello che è avvenuto, non è possibile assistere a comportamenti contrari a ogni logica di convivenza. Dobbiamo fare il massimo per debellare questo branco di delinquenti che inquinano il nostro mondo e più in generale quello civile». È dura la presa di posizione del presidente della Figc, Giancarlo Abete, sulla violenza scatenata dagli ultrà del Napoli in occasione della prima partita di campionato contro la Roma. «Il calcio non è rappresentato da questi delinquenti – ha aggiunto Abete ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport – che noi speriamo allo stadio non entrino più». L’avvio della serie A è stato rovinato dagli incidenti alla stazione ferroviaria, ma Abete ci tiene a sottolineare che «vanno colpiti i responsabili e non bisogna generalizzare. Perché esiste una realtà, quella della gran parte del Paese che attende con passione e serenità l’evento sportivo, e quella di alcune persone che questo evento lo vogliono rovinare. Bisogna chiedere con rispetto e forza che ci siano comportamenti adeguati contro questi delinquenti che inquinano la convivenza civile e rovinano l’immagine del calcio sul piano nazionale e internazionale».