SCUOLA, GELMINI: TORNANO I VOTI IN PAGELLA, BOCCIATI CON IL 5 IN CONDOTTA

Pubblicato il 28 Agosto 2008 - 08:33 OLTRE 6 MESI FA

Gelmini_maria_stella Torna il voto sulle pagelle, bocciatura con il 5 in condotta e maestro unico alle elementari. Sono questi i punti cardine della riforma scolastica illustrata oggi dal Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini dopo il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi.

«Il ritorno al voto – ha spiegato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini – è frutto di una proposta della sottoscritta e del ministro Tremonti, perchè noi crediamo che nella scuola serva chiarezza, e che competa agli insegnanti definire il livello di apprendimento degli alunni in ogni singola materia. Quindi ritorniamo ai voti accompagnati dai giudizi che però avranno una valenza diversa, ovvero di essere esplicativi del risultato conseguito».

Tra le novità anche il ritorno – dopo 10 anni – del voto in condotta per fronteggiare il fenomeno del bullismo. Con il 5 si verrà bocciati, mentre in generale il voto farà media, e contribuirà alla valutazione complessiva. «La valutazione del comportamento – ha spiegato il ministro dell’Istruzione – fa media, ed entra a far parte del giudizio complessivo di ogni singolo ragazzo. Quindi gli studenti saranno valutati certamente in base ai risultati conseguiti nelle singole materie, ma anche con l’inserimento dei comportamenti temuti. Crediamo che questa sia una risposta necessaria e molto urgente al moltiplicarsi degli episodi di bullismo che ogni giorno leggiamo sui giornali».

Il ritorno al maestro unico nelle scuole elementari potrebbe diventare realtà nei prossimi mesi. Il Consiglio dei Ministri ha infatti dato parere favorevole alla proposta del ministro Gelmini. «Vogliamo ritornare – ha spiegato la Gelmini al termine del Cdm – per quanto riguarda la scuola elementare al maestro unico. Questo corrisponde a un’esigenza pedagogica soprattuto nei primi anni (prima, seconda e terza elementare), e alla necessità che i bambini abbiano nel maestro unico un punto di riferimento». La misura, ha annunciato la Gelmini, verrà presentata «all’interno del piano programmatico sulla scuola per applicare la finanziaria, dopo il parere favorevole espresso oggi dal Cdm».

Dal governo arriva anche uno stop alle riedizioni annuali dei libri, che costringono ogni anno le famiglie degli studenti a costosi acquisti. «In Consiglio dei Ministri – spiega la Gelmini – abbiamo ribadito la volontà ferma di suggerire che la riedizione dei libri avvenga solo dove strettamente necessario, ossia ogni quattro o cinque anni, lasso di tempo entro il quale i libri non possono essere cambiati». Una misura, ha sottolineato il ministro, che nasce dal fatto che «non solo io ma anche gli altri componenti del Cdm, a partire dal premier, intendono aiutare le famiglie e quindi contenere il caro libri. D’altra parte l’apprendimento soprattutto nella scuola dell’obbligo non cambia, l’italiano è sempre quello, la matematica pure. Quindi c’è un forte incentivo del governo perchè gli editori non rieditino libri laddove non ci sia la stretta necessità».