Beppe Grillo “Vincerò elezioni”, “Renzi finito”, a casa “democrazia”: intervista

Pubblicato il 5 Aprile 2014 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo "Vincerò le elezioni", "Renzi è finito", ma a casa "democrazia"

Beppe Grillo. Intervistato dal Fatto

ROMA – Beppe Grillo è sicuro che vincerà le elezioni europee, non crede nei sondaggi che sono “pilotati”, non intede confrontarsi in tv con Matteo Renzi, che considera un imitatore al servizio di Licio Gelli, odia Carlo De Benedetti al punto di dire la scemenza che le sue aziende editoriali perdono centinaia di milioni, sogna di parlare con Papa Francesco perché lui Beppe Grillo è un buon cristiano: come Mimì non va sempre a Messa, ma ogni tanto, e crede.

Luca De Carolis e Emiliano Liuzzi del Fatto hanno passato due ore con Beppe Grillo e ne hanno ratto due pagine di intervista.

I punti principali, più o meno nell’ordine dell’intervista:

 1. ” L’ascesa di Matteo Renzi è un’invenzione giornalistica”.

2. Matteo Renzi si qualifica o meglio si squalifica quando dice della sua riforma che farà risparmiare

“un miliardo dal Senato visto che costa 150 milioni l’anno. Sarebbe più sensato renderlo un organo di controllo e tagliare i parlamentari”.

3. “Noi [M5s] vinceremo le elezioni europee. Saremo il primo partito. E quelli del Pd lo sanno bene. I sondaggi sono pilotati. Da sempre. E gli 80 euro sono voto di scambio”.

4.I dossier in arrivo dei quali parla Casaleggio sono fatti dai

“giornali di De Benedetti. Ma lui deve stare tranquillo, perché io vado a Sankt Moritz in pullman. De Benedetti è il mandante. Ha i lobbisti in Parlamento, come Berlusconi, con cui si sono divisi le cose. Detiene mezzi di comunicazione che perdono centinaia di milioni l’anno [Chissà dove l’ha letto]. Ha interessi nel carbone”.

5. Prima Beppe Grillo non mandava i suoi in tv ora ce li fa andare perché sono “maturati”.

“La televisione è una grande trappola, ha dei manovratori dietro che ti fregano se non sai come comportarti. Lo fanno in maniera scientifica . Se tutti fossimo andati in tv all’inizio saremmo stati massacrati. Questo è il sistema che voleva l’informazione. È stata una di quelle scelte giuste”.

6. Beppe Grillo nega le espulsioni dei dissidenti:

“Io non espello, non licenzio nessuno e non l’ho mai fatto. Non ne sarei proprio capace. Hanno deciso la base, il web, i parlamentari”.

7. Anche Beppe Grillo ha votato per i candidati del M5S alle elezioni europee, giovedì,

“dal palco a Napoli, in diretta. Sono andato sullo schermo, ho visto i 18 candidati della mia circoscrizione e ho dato tre preferenze”.

8. Il secondo turno è stato sospeso per alcune ore solo perché

“un programmatore ha sbagliato e ci siamo dovuti fermare. Ma ripeto, il sistema funziona: la gente sceglie, senza trucchi. Ogni votazione viene certificata da un ente terzo. Noi non entriamo nel sistema delle preferenze.

Così come Beppe Grillo non ha mai avuto la tentazione di scegliere in prima persona qualche parlamentare:

“Non è nelle mie corde. Io guardo il Movimento che cresce. Siamo passati da 199 liste certificate l’anno scorso a quasi 700. Se ne metti venti per lista sono 20mila attivisti. Ma dove lo trovi un partito con questi numeri?

9. Beppe Grillo oggi non fa comizi, ma spettacoli teatrali. Alla domanda se siano comizi a pagamento risponde:

“Certo. Ho sbagliato il titolo. Dovevano chiamarsi comizi a pagamento”,

ma nega di essersi arricchito con la politica:

“Negli ultimi due anni non ho guadagnato. Zero in busta paga. Me lo chiedono perché non sono rimasto in pantofole a casa mia, a Genova o a Marina di Bibbona. Me lo chiedono sempre”.

10. “Il populismo non è un partito, è l’espressione più alta del politico. Dire di no è una cosa positiva. In un programma hanno fatto i conti di quanto ci sono costati i no: ma nessuno ha fatto i conti di quanto ci è costato dire di sì a tante opere incompiute”.

11. Beppe Grillo si sente “un grande europeista” ma vuole

“il ritorno alla Comunità europea, in cui si condivide tutto, anche il debito. Non questa Unione, dove siamo ingabbiati, costretti a restituire quello che le banche hanno investito nel nostro Paese come titoli di Stato. Come 5 Stelle andremo a Bruxelles a contrastare quei trattati firmati da mascalzoni, da incompetenti. Non è possibile firmare una cosa come il fiscal compact che ti impegna per 20 anni. Fanno previsioni assurde, vogliono tagli assurdi: possiamo mai tagliare 50 miliardi all’anno per un ventennio? I fondi imperiali degli Stati Uniti si stanno comprando tutto, e lo sta facendo anche mezza Cina. Noi ci siamo dentro a tutto questo: e non abbiamo sovranità economica”.

Per questo bisogna

“eliminare il trattato del fiscal compact e il Mes, quello che sarebbe il fondo salva stati e invece è un salva euro. Secondo, verificare i finanziamenti europei all’agricoltura: i soldi devono arrivare ai prodotti tipici. Non è possibile che in Sicilia importino le arance dalla Tunisia. Io le ho trovate buttate per strada. Il rimedio è la fiscalizzazione: se vuoi la frutta tunisina paghi il 25 per cento in più”.

12. I nemici di Beppe Grillo Matteo Renzi, il Pd, Napolitano, sono

“alla fine della loro stagione. C’è una strada che è stata tracciata dal Movimento e dalla quale non si torna indietro. A me non interessa quanto durerà l’ebetino di Firenze, mi interessa sapere che non esistono più. Lui è un bambino messo lì dalle banche. Ma sono le ultime resistenze. Napolitano è un vecchio molto furbo e non saggio, come dovrebbero invece essere i vecchi. Finito anche lui. Quando lo abbiamo incontrato è rimasto sempre in silenzio. E alla fine ci ha offerto qualcosa da bere. Hai l’impressione di uscire da chissà dove, ti accorgi che hai parlato solo tu. Il suo percorso è stato quello di violare la Costituzione e crearsi un presidenzialismo che non era previsto dai padri costituenti”.

13. I giudici della Corte costituzionale sono nati

“tutti negli anni Trenta: vengono nominati 5 dai partiti e 5 dal Quirinale, cinque infine dal Csm. Non è un organo super partes, è un organo politico. E dentro c’è anche Giuliano Amato, l’ex tesoriere di Craxi, messo lì per fare il quindicesimo”.

14. “Se qualcosa in questo Paese è cambiato lo si deve al Movimento cinque stelle. Poi non ce lo riconoscono. Dicono che siamo contro l’abolizione delle Province: bene, ma perché i grillini non sono mai stati candidati in una Provincia? Qualcuno è riuscito a chiederselo? No. Io so che l’ebetino ha preso il nostro programma e un camper e ci è venuto dietro. È una vecchia regola del marketing, che Berlusconi conosce bene: copia il programma al tuo avversario e raccontalo prima di lui. Questo è stato fatto. Solo che nessun giornale lo scrive. Renzi lo sappiamo da dove viene, è un figlioccio di Gelli, amico di Verdini. Pretende di far riscrivere la Costituzione da Boschi e Verdini. […]

“Ma Renzi non è il mio avversario. Non lo considero tale. L’hanno messo lì. In televisione pensate che possa aver timore di lui? Lo conosco il mezzo. E porto argomenti. Il senso di confrontarsi col niente non lo trovo. Ma sicuramente andrò in televisione in questa campagna elettorale. Mi dicono che non parlo coi giornalisti, ma la realtà è che lo faccio tutti i giorni. Ma farò anche interventi, se me lo chiederanno. Oggi c’è una situazione diversa da quella che abbiamo vissuto un anno fa”.

15. Alla domanda: Ha sempre detto che papa Francesco è un grillino: anche lei si è messo in fila per incontrarlo?, Beppe Grillo ritorce:

“Io non mi metto in fila, perché non mi stupirei se mi voltassi e lo vedessi apparire lì, da dietro. Magari con il frigorifero in spalla, come lo imita Crozza. Questo è papa Francesco. Ma certo che mi piacerebbe parlarci, sarebbe un incontro che può cambiarti la vita”.

Beppe Grillo è cattolico?

“Si”.

Va in chiesa ogni domenica?

“Non vado in chiesa ogni domenica, ma vado spesso. Sono un credente”.

16. E a casa? Il Grillo politico come funziona?

“Male. Mi prendono in giro. Sgrido mio figlio e lui mi risponde che uno vale uno. Mi passano l’acqua e mi dicono: “Tieni, arriva dal basso. E questa è la democrazia dal basso”. Se così non fosse sarebbe un dramma”.

Chi c’è dietro a Grillo?

“Mia moglie”.