Lello Liguori: “Beppe Grillo si faceva pagare 70mln 10 assegno, 60 a nero”

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2015 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA
Lello Liguori, impresario: "Grillo si faceva pagare 70mln 10 assegno, 60 a nero"

Gino Paoli e Beppe Grillo

ROMA – “Beppe Grillo si faceva pagare 70 milioni, 10 con assegno e 60 in nero”. Parola di Lello Liguori, impresario ottantenne di lungo corso, conosciuto in Liguria come il Grande Gatsby della Riviera. A carpirgli lo scoop qualche giorno fa è stato il Secolo XIX, ma il leader del Movimento 5 stelle ha fatto muro minacciando querele. Giacomo Amadori però impavido è tornato a cercare l’impresario e lo ha intervistato per il quotidiano Libero.

La prima domanda va dritto al punto: Grillo poi l’ha denunciata per davvero, gli chiede il giornalista. Ecco la risposta di Liguori:

No, mai, anche perché ho documenti e testimoni. Nei giorni scorsi sono stato contattato dai difensori di Luca Barbareschi. Grillo lo ha querelato perché in televisione ha fatto una dichiarazione sui pagamenti in nero. Sono dovuto andare dal comandante dei carabinieri a confermare che Grillo con me ha evaso più di 300 milioni di lire. È venuto almeno 20 volte nei miei locali. Inizialmente prendeva 70 milioni di cachet: 10 in assegno e 60 in nero. Questo lo ha fatto quattro volte al Covo e una volta allo Studio 54 di Milano, che era mio. Poi ha lavorato altre volte a 20-30 milioni. Comunque sempre con la stessa prassi. Quando è venuto a Milano io avevo con me una persona testimone del pagamento: è andato lui alla cassa a prendere i soldi“.

Quanto alle prove, dice:

Ci sono le mie dichiarazioni alla Siae in cui dicevo quante persone c’erano nel locale. Quello è un documento“.

Poi l’intervista finisce inevitabilmente sull’amico Gino Paoli, anche lui ingaggiato da Liguori svariate volte. All’inizio la risposta è vaga:

Ha mai ingaggiato Gino Paoli? 

Una decina di volte”

E con lui come veniva retribuito? In modo regolare?

(Breve pausa) Non ricordo. Paoli è un amico e non ricordo. Riguardo a Grillo mi è stato chiesto da più parti, da destra e da sinistra, di asfaltarlo. Naturalmente sotto elezioni tutti speravano in una débâcle di Grillo. E io ho detto: si può fare. Mi sono messo lì tre giorni e ho parlato con tutti i giornali”.

Politica a parte, glielo richiedo: lo stesso sistema di pagamento veniva utilizzato con Gino Paoli?

Guardi, con tutti. Io ho portato in Italia 300 artisti americani, ho lavorato con spagnoli, francesi, greci e i compensi sono sempre stati versati in quel modo. Se lei li vuole è così, altrimenti non vengono”.

Ma alla fine dopo un lungo tergiversare, ammette:

Ritorniamo alla coppia Grillo-Paoli. Mi può ribadire che facevano “nero” insieme? 

Ma sì. Guardi che se lo chiede a Grillo, lo ammette. Tanto dice che è tutto finito in prescrizione. In effetti sono cose di tanti anni fa“.