M5S, Manlio Di Stefano: “Deputato Pd ci manda lettere contro Davide Faraone”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2014 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA
Manlio Di Stefano

Manlio Di Stefano

ROMA – Una lettera indirizzata a Matteo Renzi che prende di mira un suo uomo di fiducia, Davide Faraone. Una lettera, però, arrivata anche a decine di parlamentari, in buona parte 5 Stelle: e uno di loro pubblica su Facebook il contenuto di quella missiva. Il deputato M5S Manlio Di Stefano ha voluto rendere pubblica la lettera che ha ricevuto da parte del deputato Pd Franco Ribaudo.

Ecco cosa scrive Di Stefano su Facebook:

“Un deputato siciliano del Pd, Franco Ribaudo, ci ha inviato una lettera indirizzata a Renzi con la quale attacca il responsabile Welfare del suo partito Davide Faraone. Non sappiamo se l’abbia inviata a tutti i parlamentari, ma l’hanno ricevuta molti di noi del M5S. E non sappiamo perché l’abbia inviata, ma il contenuto è esplosivo”.

Questo il testo della lettera di Ribaudo:

“Caro Matteo, ho sentito il bisogno di scrivere al Segretario nazionale del mio partito perché la vicenda siciliana del Partito democratico merita maggiore attenzione da parte tua. Il Presidente del Consiglio non può continuare a farsi raccontare la Sicilia dal suo referente Davide Faraone, poiché certi comportamenti delle ultime ore, che io definisco arroganti e spregiudicati, possono arrecare davvero molto male al nostro partito, alla nostra terra e alla politica in generale – scrive Ribaudo – Il rimpasto della Giunta regionale siciliana e la definizione delle liste europee per la circoscrizione Sicilia- Sardegna, a mio modo di vedere, hanno smascherato il “modus operandi” da capobastone della politica siciliana dello stesso Faraone e questo non possiamo nasconderlo”.

“Purtroppo, in Sicilia, Faraone-Crocetta-Cardinale hanno voluto unire la scadenza europea al rimpasto della giunta regionale (il Crocetta bis). Avere stretto accordi di vecchio conio con personaggi che poco hanno a che fare con il Pd non fa cambiare la storia della Sicilia. E’ chiaro che l’accelerazione con la quale Crocetta ha nominato la sua giunta poche ore prima della direzione regionale non è nient’altro che il frutto di questo accordo cieco di Crocetta-Faraone con altri signorotti della politica isolana, per continuare con lo stesso spartito: da un lato il professionismo dell’antimafia e dall’altro le frequentazioni di sempre”.

“Questo non può essere il cambiamento di verso che la gente di Sicilia si aspetta da Renzi – conclude Ribaudo – Il segretario e i suoi luogotenenti romani non possono girarsi dall’altra parte facendo finta di non aver visto o non aver capito da chi sono rappresentati. Matteo, affidandoti solo a Faraone la Sicilia non riuscirà a cambiare verso. Continuando di questo passo rischiamo di portare il partito e la nostra regione in un punto di non ritorno”.