M5S, referendum per espellere Fucksia, senatrice “morosa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2015 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
M5S, referendum per espellere Fucksia, senatrice "morosa"

M5S, referendum per espellere Fucksia, senatrice “morosa”

ROMA – Scatta sul blog di Beppe Grillo un referendum online per l’espulsione dal movimento di Serenella Fucksia, senatrice M5S accusata di non aver restituito parte dei suoi emolumenti da parlamentare, come prevede il regolamento interno.

“Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri – si legge nel post che indice la consultazione online – non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari MoVimento 5 Stelle, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori. Ogni mese i parlamentari del M5S si tagliano lo stipendio e donano quei soldi a un fondo per far partire nuove imprese e quindi nuovi posti di lavoro in Italia”.

“A differenza di tutti gli altri suoi colleghi, la senatrice Serenella Fucksia non ha ancora restituito le eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre 2015, così come richiesto dallo Staff e nonostante i diversi solleciti inoltrati con scadenze in data 8, 21 e 26 dicembre. Fucksia – conclude il post – ha violato ripetutamente il codice di comportamento dei Parlamentari 5 Stelle. Ti chiediamo se debba essere espulsa”.

Fucksia: “Grillo e Casaleggio hanno perso il controllo…” La parlamentare adduce motivi logistici e di salute per spiegare il ritardo nei versamenti ma, atteso il risultato del referendum, si pronuncerà per denunciare un clima all’interno del movimento che non gradisce.

“Voglio comunque aspettare l’esito della votazione online per affrontare il tema in modo più dettagliato”, aggiunge Fucksia, che però parla già da ex, puntando il dito contro la gestione del movimento di Grillo e, ai quali, insiste Fucksia, “è sfuggita di mano la situazione. Si sa, quando crescono i numeri nascono anche gelosie…”. (La Repubblica).