“Grillo antisemita. M5S più pericoloso dei fascisti”. Il testo di Haaretz

Pubblicato il 23 Marzo 2013 - 12:01| Aggiornato il 3 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Il partito di [Beppe] Grillo è più pericoloso dei fascisti”: l’intervista, raccolta da Anshel Pfeffer per il giornale israeliano Haaretz, in cui Riccardo Pacifici, presidente ella Comunità ebraica romana, ha espresso forte preoccupazione per Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle è ancora on line, sul sito del quotidiano.

Haaretz è un giornale serio, affidabile e di sinistra, che non si è fermato davanti a rivelazioni imbarazzanti contro l’establishment militare israeliano, inclusa la rivelazione che l’esercito israeliano segue le tesi degli ortodossi nelle accuse al Vaticano (leggi l’articolo di Haaretz)

Pacifici l’ha smentita con queste parole: ”Non ho mai dichiarato che il movimento di Beppe Grillo è peggiore dei fascisti e non l’ho mai pensato. Apprendiamo con stupore il fatto che ci vengano attribuiti falsi pensieri su Grillo e il Movimento 5 Stelle. La frase ‘Grillo è ancora più pericoloso dei fascisti’ non è stata mai pronunciata in nessuna intervista”; anche se la smentita è un po’ un titramolla: “Siamo vigili, però, di fronte ai molteplici commenti che si leggono sui post del suo blog che richiamano alla mente la cultura dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Commenti che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele”.

Basta andare al sito di Haaretz e leggere il testo originale, senza l’intermediazione e la sintesi di qualche agenzia, per convincersi che Beppe Grillo fa paura alla Comunità ebraica.

Pacifici accosta l’odio per i partiti di Beppe Grillo a quello di Hitler è preoccupato dell’antisemitismo diffuso tra i sostenitori di Beppe Grillo e anche del silenzio preoccupante da parte del Pd, che Pacifici definisce come “storico amico [degli ebrei] nel parlamento italiano”, nonostante lui Pacifici ritenga che Berslusconi “era il migliore leader per gli interessi della comunità ebraica in Italia”.

La tesi di fondo di Pacifici è che gli ebrei se ne devono andare dall’Italia, se non da tutta l’Europa, “devono iniziare a prepararsi con calma a trasferirsi in Israele” perché di qui a 10-20 anni, con la spinta demografica dei musulmani, “il carattere del Continente, che era giudaico-cristiano, sarà cambiato”.

Ma è un discorso di cose di là da venire e anche se Pacifici sostiene che certe decisioni è meglio prenderle quando le cose vanno bene, l’intervistatore, Anshel Pfeffer, mette acqua sul fuoco:

“L’andamento demografico della crescente popolazione islamica in Europa preoccupa da tempo alcuni capi ebraici; altri [capi ebraici] però sostengono che solo una modesta minoranza di immigranti islamici sono interessati a qualcosa di diverso dalla costruzione di una nuova vita per le loro famiglie”.

Pacifici appare più vicino a questa seconda posizione: nel corso dell’intervista si esprime positivamente sull’immigrazione, rivendica attività in comune con la Chiesa cattolica a favore degli immigranti. Avverte però che “i nuovi arrivati rappresentano una minaccia solo quando uniscono le forze con elementi locali”, quando, cioè, “il fondamentalismo islamico unisce le sue forze con i razzisti e i fascisti e gli anarchici che abbiamo qui, ai quali non piacciono gli ebrei né Israele. Non vogliono accettare il fatto che uno possa essere contemporaneamente un ebreo italiano e sostenere anche Israele”.

E’ a questo punto che Anshel Pfeffer sposta il discorso su Beppe Grillo:

“Nel frattempo c’è una ancor più immediata minaccia per la pace degli ebrei italiani: l’affermarsi del Movimento 5 Stelle, il nuovo e quasi anarchico partito che ha catturato quasi un quarto dei voti nelle ultime elezioni generali in Italia. Il partito è guidato dal comico Giuseppe ‘Beppe’ Grillo, un uomo che ha fatto commenti anti-semiti nel passato e mostra tendenze fasciste”. 

Qui Pfeffer cita testualmente Pacifici:

“Alcune persone pensano che Grillo sia solo un clown, in Germania dicono che è come l’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. Ma Grillo dice che i partiti politici non sono importanti, ed è esattamente quello che Hitler diceva prima di arrivare al potere. Il partito di Grillo è più pericoloso dei fascisti perché non ha una chiara piattaforma – noi non sappiamo quali siano i suoi limiti. Noi non sappiamo chi sia la maggior parte delle persone che fanno parte del Movimento, ma sappiamo che ci sono estremisti sia di sinistra sia di destra – fascisti e radicali – e che sono tutti contro la Costituzione e la democrazia”.

Pfeffer:

“Quel che preoccupa Pacifici è che l’establishment politico in Italia non ha ostracizzato Grillo e i suoi colleghi, che la pensano come lui. Alcune settimane fa il presidente dei deputati del partito, Roberta Lombardi, ha detto che alcuni elementi dell0’ideologia del fascismo italiano precedente alla Seconda Guerra Mondiale erano positivi”.

Pacifici, il quale “crede che Berlusconi fosse il miglior leader per gli interessi della comunità ebraica in Italia e per i legami tra l’Italia e Israele, secondo Pfeffer, prosegue dicendo:

“Quando Berlusconi ha detto qualcosa di simile alcuni mesi fa tutti lo hanno criticato. Ma quando Lombardi ha detto quello che ha detto, solo un membro del parlamento, tra l’altro ebreo, l’ha criticata. Il Partito democratico, che è il principale partito di sinistra in Italia, aveva paura a criticarla perché voleva il sostegno di Grillo per governare. Se i nostri amici storici nel Parlamento italiano non si oppongono quando sentono qualcuno parlare di fascismo, allora si accende un’allarme rosso”.

Pfeffer:

“Fino adesso, i leader ebraici italiani (e il ministro israeliano degli Esteri) si sono astenuti dal criticare apertamente Grillo e la sua visione, preferendo non farne un tema politico alienandosi milioni di voti. Ma Pacifici crede che questo silenzio deve finire. Lui non crede che il 25% degli italiani sia anti-semita”.

Pacifici:

“Il 95% degli elettori del Movimento 5 Stelle non condivide la visione di Grillo sugli ebrei e su Israele, ma lo ha votato perché voleva un cambiamento. Persino la mia guardia del corpo lo ha votato, e si tratta di una persona che vive con me e la mia famiglia, e io so che non ha nulla contro di noi, ma lui vuole un cambiamento come chiunque altro”.