Paolo Becchi: “M5s in mano a Casaleggio che manovra tutto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Febbraio 2016 - 00:40 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Becchi: "M5s in mano a Casaleggio che manovra tutto"

Paolo Becchi: “M5s in mano a Casaleggio che manovra tutto”

ROMA – “Stiamo sperimentando una forma di democrazia etero diretta. Un po’ di timore ce l’ho è naturale. Quelli sono etero diretti dalla Casaleggio Associati. Ed è un rischio che riguarda tutti”. Paolo Becchi, già ideologo del M5s modello Grillo spiega il senso del suo lungo dossier di addio al Movimento pubblicato dal Mensile Mondoperaio che è stato presentato alla Camera durante una conferenza stampa.

Il mensile diretto da Luigi Covatta ospita una serie di interventi sui grillini (Gazzolo, Biorcio, Putini,Cacopardo, Benzoni e Martocchia) messi sul tavolo settorio. “Grillo – spiega Becchi – non si occuperà più del Movimento che è in mano a Casaleggio che manovra tutto. Grillo farà il comico e l’ultima volta che qualcuno gli ha chiesto qualcosa ha detto che la politica è roba da malati mentali”.

Lei, entusiasta nel passato e ora iper-critico, non se ne era accorto prima? “Non sono il mago Otelma non potevo prevedere questa involuzione. Io ci ho creduto…sarò stato un coglione”.

Becchi è durissimo con il “rischio Casaleggio”:“Una persona che non è mai stata eletta e votata da nessuno controlla il maggior partito di opposizione”. Casaleggio dice di essere fondatore del Movimento ma il suo nome negli atti costitutivi non c’è; aveva già cercato di impadronirsi dell’Idv di Di Pietro e ci è riuscito con Grillo.

“I parlamentari sono disciplinati dal Direttorio, la rete è ormai utilizzata non come strumento di liberazione ma come mezzo per manipolare le coscienze. Non ci si deve stupire se un domani la Casaleggio & Associati potesse addirittura controllare dall’esterno l’intero governo del nostro paese. Casaleggio ha trovato, di fatto il modo di prendere decisioni che impattano sulla vita di milioni di cittadini senza avere alcuna responsabilità politica formale, senza la necessità di candidarsi per qualsiasi ruolo e dover entrare nelle istituzioni, senza insomma metterci la faccia. Giornali e Tv, facendo inconsapevolmente il gioco di Casaleggio, continuano ad attribuire a Grillo una funzione che ormai è stata assunta da un’altra persona che agisce dietro le quinte. Stiamo andando, senza quasi accorgercene, verso una nuova forma di democrazia: non quella diretta, bensì quella etero diretta. Forse per l’oligarchia finanziaria dominante è ancora meglio della democrazia di facciata di Renzi”.

E Covatta ha scherzosamente definito il lungo dossier di Becchi “simile nella logica di fondo al rapporto Krusciov del 1956 quando tutte le colpe furono attribuite a Stalin e non a Lenin. Ora per Becchi al posto di Stalin c’è Casaleggio e al posto di Lenin, che Krusciov non nominò mai, c’è Grillo”.