Simone Scarabel, politico M5S: “Toglietemi la multa”. Poi la paga, ma…

di Edoardo Greco
Pubblicato il 28 Settembre 2016 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA

Simone Scarabel, capogruppo in Regione Veneto del Movimento 5 Stelle, che aveva bollato come “fango” la notizia del “toglietemi la multa”, cioè la richiesta di annullare la sanzione inflittagli a Codevigo (Padova) per eccesso di velocità, ha infine pagato il dovuto e ne ha dato annuncio.

Peccato però che la brutta figura era già stata fatta: erano usciti sul sito del Gazzettino (gruppo Messaggero) i documenti che provavano il comportamento non proprio da “cittadino” di Scarabel, intendendo per cittadino una parola chiave che M5S contrappone a “politico”, chiedendo ai suoi rappresentanti politici di continuare a comportarsi come cittadini qualunque, senza approfittare della propria condizione privilegiata.

Ma Scarabel, multato perché fotografato dall’autovelox sulla statale “Romea” mentre andava a 113 all’ora laddove c’era il limite di 90, ha, nell’ordine: 1) Chiesto “l’accesso agli atti” in una lettera in cui, come consigliere regionale, ha presentato 34 richieste; 2) Chiesto l’annullamento del verbale ai sindaci di Codevigo e Arzergrande su carta intestata “Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle”; 3) Presentato ricorso al giudice di pace tramite avvocato. Salvo poi tornare sui suoi passi e pagare la multa. Scrive Alda Vanzan sul Gazzettino:

Fino alla sera prima sosteneva di aver solo fatto un ricorso al giudice di pace tramite l’avvocato, glissando sulle due lettere scritte su carta intestata del gruppo consiliare inviate ai sindaci di Codevigo (dove è stato multato) e di Arzergrande (dove ha sede il comando della polizia locale) per farsi annullare il verbale. Oltre alla richiesta di annullare la multa, il consigliere regionale del M5s aveva però inviato anche un’altra lettera, in data 22 agosto, sempre su carta intestata del gruppo, per avere una serie di documenti, il cosiddetto “accesso agli atti”. In quanto consigliere regionale ha fatto 34 richieste. E proprio il punto 34 è una “perla”: «Si fa presente, per quanto all’art. 97 della Costituzione “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”, le cui inadempienze sono state condannate dalla Cassazione». Cosa avrà voluto dire Scarabel?…