Svuotacarceri, Beppe Grillo: “Così escono gli assassini, la giustizia è morta”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2014 - 15:45 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo

Beppe Grillo

ROMA – “Svuotacarceri: usciranno assassini, mafiosi e stupratori!”. Così Beppe Grillo sul suo blog commenta la discussione alla Camera del dl carceri e pubblica una dichiarazione dei componenti Cinque Stelle in Commissione Giustizia in cui si ricorda che il decreto approda a Montecitorio dopo l’applicazione della tagliola in commissione Giustizia. “Lì è stato impedito alle opposizioni di esercitare il proprio ruolo”. Dunque, “la giustizia è morta. Oggi alla Camera si celebrerà il suo funerale”.

“La giustizia è morta. Oggi alla Camera si celebrerà il suo funerale. Causa della morte è l’ennesimo decreto. Lo chiamano svuotacarceri e dietro l’intenzione nobile c’è la solita truffa semantica e l’incapacità dei partiti di risolvere i problemi” scrivono i 5 Stelle in una lettera inviata al comandante della polizia, dei carabinieri, della guardia di finanza, ai vertici delle procure, ai presidenti di tribunali e di corti d’appello, nonché all’Anm. “Gli effetti di questo ‘svuotacarceri’ – sostiene – si vedono già. Ogni settimana ci sono 200 detenuti in meno nelle celle. Per perseguire l’obiettivo di ‘svuotare le carceri’, si produce un vero e proprio indulto che ha già fatto uscire mafiosi, stupratori, assassini, e ne farà uscire molti altri. Uno che senz’altro trarrà beneficio sarà Totò Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia ora in carcere grazie a uno sconto di pena di oltre un anno. E’ già uscito un boss importante, tale Nicola Ribisi, pezzo grosso della mafia di Agrigento. Chi risponderà di tutto ciò? Chi – denunciano ancora i 5 Stelle – avrà il coraggio di assumersi la responsabilità di raccogliere l’appello di Franco Roberti, il capo nazionale antimafia, che ha denunciato che siamo di fronte a qualcosa di peggio di un indulto mascherato? Fate sentire la vostra voce, perché – concludono – questo decreto ha già causato troppi danni e deve decadere”.