Berlusconi: interdizione, domiciliari, clemenza. Tre scenari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Agosto 2013 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi: interdizione, domiciliari, clemenza. Tre scenari

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Arresti domiciliari o affidamento ai servizi sociali, interdizione dai pubblici uffici e addio al Parlamento, commutazione della pena concessa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: sono i tre scenari per Silvio Berlusconi condannato tratteggiati da Virginia Piccolillo sul Corriere della Sera.

CARCERE – Il carcere è escluso dall’età di Berlusconi, che il 29 settembre compirà 77 anni. Piccolillo ricorda, però, come le porte della galera si siano aperte per Calisto Tanzi a 72 anni, per evitare il pericolo di inquinamento delle prove. Carcere come misura cautelare, quindi. Da cui l’ex presidente del Consiglio non è garantito dalle prerogative parlamentari che obbligano al via libera della Camera di appartenenza. La galera è stata comunque esclusa da Napolitano.

DOMICILIARI O SERVIZI SOCIALI – A questo punto, entro il 16 ottobre Berlusconi dovrà decidere se chiedere l‘affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari. Se non scegliesse nulla i domiciliari scatterebbero autonomamente. Tra i parlamentari condannati in passato, in particolare durante Tangentopoli, i servizi sociali sono stati però la scelta più frequente. Diverse le possibilità dei servizi da svolgere, persino in Parlamento. A decidere le modalità sarà il tribunale di Sorveglianza. Questa pena potrebbe essere alleggerita in base al comportamento del reo.

Scrive Piccolillo:

Nel caso di Berlusconi il capo dello Stato, nella nota, si è pronunciato in favore di modalità che tengano conto del fatto che si tratta del leader della coalizione di centrodestra, capo di un partito. Nel caso non sopravvengano altre grane giudiziarie, con il processo Ruby o l’accusa di compravendita dei senatori formulata dal reo confesso De Gregorio, è questo lo scenario più probabile che attende l’ex premier.

INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI – Il pericolo maggiore per Berlusconi, sottolinea Piccolillo, è l’interdizione dai pubblici uffici. La Corte di Cassazione ha rimandato alla Corte d’Appello il riconteggio degli anni di questa pena accessoria. Quando la pena sarà ricalcolata e ristabilita Berlusconi perderà il diritto e a rappresentare l’elettorato. Quindi via dal Parlamento.

COMMUTAZIONE DELLA PENA – Ultimo scenario è quello che vede il capo dello Stato concedere una misura ad personam per eccellenza, una volta scartata l’ipotesi di grazia: la commutazione della pena. 

Per concederla, però, Napolitano chiederebbe delle condizioni a Berlusconi: probabilmente un atto di “umilità” da parte del leader del Pdl. Di certo per ottenere un gesto di clemenza Berlusconi dovrebbe riconoscere la sentenza.