Forza Italia, mobili pignorati nella sede di Roma per debiti non pagati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2015 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA
Forza Italia, mobili pignorati nella sede di Roma per debiti non pagati

Forza Italia, mobili pignorati nella sede di Roma per debiti non pagati

ROMA – Poltrone, un televisore, qualche scrivania. L’ufficiale giudiziario, mercoledì, ha prelevato una serie di beni dalla sede di Forza Italia in piazza San Lorenzo in Lucina, pieno centro di Roma. Il partito non naviga in buone acque, tra cassa integrazione dei dipendenti e crisi di liquidità. Ma ora gli ufficiali giudiziari sono entrati per via di un ordine di pignoramento per via di alcuni debiti non pagati. Ecco il racconto di Tommaso Ciriaco per Repubblica:

Non c’è tempo da perdere, il funzionario del tribunale passa in rassegna stanzoni semideserti, testando la qualità dei mobili. Sceglie alcune poltrone, un televisore, una libreria e qualche scrivania. Non è un film, ma l’incredibile parabola di FI. Cos’è accaduto? Un fornitore si è rivolto al magistrato perché il movimento fondato dal magnate plurimiliardario Silvio Berlusconi non ha saldato alcuni debiti. Gli hanno dato ragione. E adesso ottomila euro di beni sono congelati. Per legge.
Il baratro economico nel quale è precipita la sede di San Lorenzo in Lucina risucchia vent’anni di storia berlusconiana. Secondo l’ultimo bilancio, c’è da scalare una montagna di 86 milioni di euro. Debiti garantiti solo dalle fidejussioni dell’ex Cavaliere.

La cassaforte (vuota) degli azzurri è gestita da Maria Rosaria Rossi. Contattata, la tesoriera conferma il pignoramento: “Sì, è successo martedì. Può essere che non sia l’ultimo, perché abbiamo sei milioni di euro di debiti pregressi. Parliamo comunque di cifre modeste, in questo caso. E comunque di mobili e tv ce ne sono altri… ». Per la senatrice c’è poco da fare, non resta che tirare la cinghia: “Per i miracoli mi sto attrezzando. Certo, non aiuta il fatto che diversi parlamentari non pagano le quote. Mi spiace per i fornitori, ma sono costretta a scegliere: le risorse sono quelle che sono e devo poter pagare gli stipendi dei dipendenti”. Sempre di meno, purtroppo, perché molti lavoratori sono già finiti in cassa integrazione, la ghigliottina è solo in stand by e promette di colpire ancora nei prossimi mesi.