A Maria Rosaria Rossi la cassa di Forza Italia

di Daniela Lauria
Pubblicato il 21 Maggio 2014 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
A Maria Rosaria Rossi la cassa di Forza Italia

Silvio Berlusconi con Maria Rosaria Rossi (Foto Lapresse)

ROMA – Le casse di Forza Italia andranno in mano a Maria Rosaria Rossi, la “zarina di Tor Crescenza” che dall’animazione delle sere romane del Cavaliere è passata al rango di fedelissima e tuttofare. Sarà lei a prendere il posto dell’ormai “depresso” Sandro Bondi. Secondo i bene informati, sarebbe stato proprio l’ex coordinatore a chiedere di essere sollevato dall’incarico: “Presidente, non voglio continuare a fare l’amministratore del partito. Ti chiedo di sollevarmi dall’incarico”, avrebbe detto Bondi a Berlusconi, perché “ferito” dopo che i colleghi di partito lo hanno accusato di voltare le spalle a Forza Italia proprio nel momento del bisogno.

Il caso Bondi, scoppiato proprio all’alba della campagna elettorale dell’europee, in concomitanza con il passaggio dell’ex portavoce storico, Paolo Bonaiuti con Alfano, e proprio quando il Cavaliere aveva espressamente chiesto di serrare i ranghi e puntare tutto sul voto del 25 maggio, ha contribuito ad avvilire e fiaccare gli animi. Al punto di non poter attendere oltre: Berlusconi ha perciò convocato un ufficio di presidenza in tutta fretta e stroncato ogni tensione autolesionista, avocando a sé il ruolo di amministratore. Ruolo essenziale nel partito azzurro dal momento che oltre alle funzioni di tesoriere, prevede anceh quelle di depositario del simbolo e firmatario di ogni decisione, comprese le ambite liste.

A Maria Rosaria Rossi il titolo di “amministratore straordinario”, ovvero il suo braccio operativo. Il messaggio, a quattro giorni dalle elezioni è chiaro: “Il partito è mio e guai a chi medita ambiziose scalate” in caso di disfatta alle urne del 25 maggio. Quello delle Europee è solo un “voto intermedio”. E il dato in base al quale giudicare la buona riuscita della tornata elettorale è un apprezzabile 18%. 

Paola Di Caro, sul Corriere della Sera, riporta la strategia del leader di Forza Italia, sempre più proiettato al rinnovamento e verso una graduale sostituzione dei big tradizionali:

Ha dato incarico a Toti (che potrebbe presto essere nominato portavoce unico) e Cattaneo di scovare durante l’estate, attraverso uno “scouting” ad hoc, “facce nuove tra i nostri amministratori, i sindaci, i giovani” per fare “un’operazione alla Renzi: serve un grande rinnovamento, non possiamo tornare indietro, è l’unica strada che possiamo percorrere”. In tutte le direzioni, se è vero che anche sul fund-raising gli sforzi di Daniela Santanchè “non hanno prodotto quello che ci si aspettava” e bisognerà inventarsi altro.

Strategia che però non servirà a calmare le acque e anzi restituisce un’ulteriore fotografia delle lacerazioni interne al partito che rischiano di venire alla luce proprio all’indomani delle elezioni europee.