“Culo flaccido” II. Minetti nel 2010: “Affanculo lui e le sue case di merda”

Pubblicato il 19 Luglio 2012 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
Nicole Minetti

ROMA – Archiviato il Minetti day al Consiglio Regionale lombardo e in attesa delle sue dimissioni  (ed eventualmente dell’entità della buonuscita) è necessario insistere sulle ragioni di una disaffezione reciproca tra il “papi” e la bella ex igienista dentale specialista in travestimenti burlesque, i motivi di un disamore intenso e appassionato. Necessario per modo di dire, anche se osservare le capriole dei potenti da un buco della serratura è all’origine della fortuna delle prime gazzette, dei primi giornali, con i reporter di allora tutti raccolti nella corte del Re Sole a spiarsi l’uno con l’altro. E’ stato il gossip l’incubatrice della società dell’informazione.

Sorvegliare e origliare, quindi, con l’ausilio delle vecchie e impolverate intercettazioni telefoniche di epoca “bunga-bunga”, quando le ragazze di via Olgettina avevano la lingua sciolta e il cellulare sempre in mano. Il risentimento di Berlusconi verso Minetti ha origini lontane, più lontane di quanto immaginiamo considerando il precipitare degli eventi, giudiziari ma anche politici. Sotto la poco edificante insegna “la vendetta del culo flaccido“, s’è dispiegata la manovra circospetta ma inesorabile dell’allontanamento strategico di Nicole Minetti.

La quale si lasciava andare troppo facilmente a sfoghi biliosi e commenti irriferibili nei confronti dell’altrimenti generoso e magnifico pigmalione. Quel “culo flaccido” non poteva passare liscio. Così come quella propensione al ricatto o alla ritorsione esternate alla sodale di “cene eleganti”, Marysthell Garcia Polanco. Cui un’esasperata Nicole, delusa dal Cavaliere che dà buca per il suo compleanno (suo di lui), confessa oltraggiata il 2 ottobre 2012: “Questa è la volta buona che io non gli rispondo più al telefono, e mando affanculo lui, le sue case di merda e tutto!… te lo giuro su 0mia mamma”. Meravigliosa sintesi del linguaggio diretto.