Antonin Scalia morto: partiti Usa scontro per sostituirlo

di Anna Lisa Rapanà (Ansa)
Pubblicato il 14 Febbraio 2016 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Antonin Scalia morto: partiti Usa scontro per sostituirlo

Antonin Scalia, giudice della Corte Suprema americana, morto a 79 anni. Attorno alla sua sostituzione è già iniziato lo sconteo fra i partiti

WASHINGTON – Il giudice della Corte Suprema americana Antonin Scalia, supremo baluardo della destra conservatrice americana, è morto nel sonno a 79 anni.

[Era in Texas, per una battuta di caccia, è andato a dormire dicendo che non stava molto bene, non si è più svegliato. Ultra cattolico, padre di nove figli, Antonin Scalia, il cui padre era emigrato in America dalla Sicilia ai primi del secolo scorso], è stato il primo italoamericano nominato alla massima corte Usa, vi sedeva dal 1986, da quando fu designato dall’allora presidente Ronald Reagan.

La sua scomparsa lascia così vuota una delle nove ‘poltrone’ della corte Suprema, [che oggi è a maggioranza di destra e che assomma le funzioni di guida della giurisprudenza da noi affidate a Corte Costituzionale e Corte di Cassazione, naturalmente tutto più snello e meno burocratico, nove giudici in tutto]. La sua sostituzione apre scenari politici particolarmente complessi a 11 mesi dalla fine del mandato del presidente Barack Obama e con la campagna elettorale per le presidenziali già in pieno svolgimento.

[Sarebbe un grande successo per Barack Obama sostituirlo con un giudice di sinistra, ribaltando la maggioranza della Corte, che ora pende a destra. Questo è esattamente quello che non vuole il partito repubblicano, che vuole rimandare la nomina a dopo le elezioni, fra un anno, sperando di vincerle.

[In America non sono ipocriti come in Italia, dove parlano di giustizia apolitica e giudici super partes. Noi ci scandalizziamo perché la nomina di giudici della Corte Costituzionale si incaglia in Parlamento, in Usa danno per scontato che la procedura per la conferma, nemmeno la nomina, di un nuovo giudice possa durare almeno un anno. In America la giustizia è apertamente e dichiaratamente politica in tutti i sensi, molti giudici sono eletti. L’importanza della Corte Suprema non è solo nella influenza sulla evoluzione del diritto, ma anche nella evoluzione stessa della politica americana. George Bush, quello della disgraziata guerra in Iraq, diventò presidente degli Usa perché la maggioranza repubblicana dei giudici della Corte accettò come buoni un po’ di voti, poche migliaia, palesemente taroccati, raccolti in Florida, dove governatore era il fratello Jeb.

[Fondamentale è la nomina di un nuovo giudice. La Corte Suprema non conosce emeriti né incarichi successivi. I giudici restano in carica a vita e la maggioranza della Corte può essere in contrasto con la maggioranza del Parlamento e con la maggioranza che ha votato il Presidente. Così infatti si attua la vera divisione dei poteri che da noi è un esercizio di retorica.

[È successo anche nel recente passato che un Presidente di destra fosse contrastato da una Corte di sinistra. Si pensi alla estensione dei diritti civili durante la presidenza del repubblicano Dwight Eisenhouer e la vita di Barack Obama, democratico, con una Corte a maggioranza conservatrice.

[La notizia della morte di Scalia ha immediatamente scatenato la polemica, prodromo di un duro scontro politico:

“La scomparsa completamente inaspettata del giudice della Corte Suprema Antonin Scalia costituisce una enorme battuta d’arresto per il movimento conservatore e per il nostro Paese!”. ha subito anticipato su Twitter il candidato per la nomination repubblicana Donald Trump].

Il giudice Scalia è morto nella notte, nel sonno con tutta probabilità e il corpo senza vita è stato trovato nella sua stanza nel ranch in Texas dove si trovava per passare il weekend in occasione di una battuta di caccia. Prima di andare a dormire aveva riferito di non sentirsi particolarmente bene. Dalle prime indicazioni sembra trattarsi di decesso per cause naturali.

Eppure, a 79 anni, non era il più anziano tra i giudici della Corte Suprema. Più grande di  lui c’è Ruth Bader Ginsburg, che è nata nel 1930. Anche per questo la sua morte giunge come un fulmine a ciel sereno, con l’America intera che subito ricorda il contributo della sua ferma voce conservatrice nei trent’anni passati a dettare la storia della giurisprudenza americana, a difendere la Costituzione.

Quest’ultima era la sua missione dichiarata che esercitava rifacendosi alla dottrina ‘originalista’ di interpretazione della Costituzione, ovvero sulla base del suo significato originario. E sono note le sue prese di posizione in casi dai temi scottanti in cui con le sue decisioni il massimo organo giudiziario statunitense di fatto legifera, dall’aborto al secondo emendamento della Costituzione (quello sulla facoltà di difendersi e che è al centro del dibattito sul controllo delle armi) fino alla pena di morte.

[Per capire le radici di Antonin Scalia si deve ricordare che il padre non era un povero bracciante siciliano affamato, ma era stato a scuola, si era laureato in America e insegnava lingue romanze in un collegio universiario; la madre era insegnante elementare. Scalia, con una borsa di studio, era stato al liceo dei gesuiti a New York e era il primo della classe. Un suo compagno di studi lo ricorda come

“un cattolico arciconservatore, che avrebbe degnamente figurato nella Curia romana”].

 

Coon la scomparsa di Antonin Scalia, gli otto membri della Corte Suprema rimangono equamente ripartiti tra progressisti e conservatori e trattandosi di una nomina presidenziale la sua sostituzione da ad Obama la possibilità di nominare un giudice progressista.

Non è affatto scontato che il presidente in carica sia in condizione di portare a compimento la nomina, dati i tempi necessari per l’iter. Ma anche per il possibile ostruzionismo nel Senato dominato dai repubblicani. Si prospetta così una lotta lunga e feroce. E il primo segnale di questo scontro è arrivato subito, poco dopo la conferma della morte di Scalia, con il capo della maggioranza repubblicana del Senato Mitch McConnell che ha affermato: “Il popolo americano deve avere una voce in capitolo nella scelta del prossimo giudice. Pertanto questa vacanza deve essere colmata solo dopo l’elezione del nuovo presidente”.

La nomina del successore di Scalia diventa così campo di battaglia dei prossimi mesi di campagna elettorale. Il giudice Antonin Scalia non può essere sostituito finché un nuovo presidente non sarà insediato alla Casa Bianca. Spetta al Senato confermare la scelta dei giudici della Corte Suprema che a loro volta restano in carica a vita.