Banca Etruria. Maria Elena Boschi chiamò l’ad di Unicredit? Lui, Ghizzoni, non commenta ma…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Maggio 2017 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA
Banca Etruria. Maria Elena Boschi chiamò l'ad di Unicredit? Lui, Ghizzoni, non commenta ma...

Banca Etruria. Maria Elena Boschi chiamò l’ad di Unicredit? Lui, Ghizzoni, non commenta ma…

ROMA – Banca Etruria. Maria Elena Boschi chiamò l’ad di Unicredit? Lui, Ghizzoni, non commenta ma… Nel 2015, l’allora ministra Maria Elena Boschi parlò con l’ad di Unicredit, ne sollecitò l’intervento, fece pressioni su di lui perché si occupasse del dossier Banca Etruria dove papà Boschi era dirigente di primo piano, perché considerasse l’eventualità di acquistare il piccolo istituto di credito sull’orlo del dissesto garantendo il paracadute della grande banca?

Lo sostiene Ferruccio De Bortoli nel suo libro “Poteri forti (o quasi)” dove adombra il potenziale conflitto di interessi. Boschi nega e minaccia querele. E l’ad di Unicredit che dice? Federico Ghizzoni, pressato dalla stampa (ieri un drappello di cronisti lo ha assediato a casa sua nella val Trebbia, vicino Piacenza) preferirebbe tacere e infatti non smentisce (come nota puntuto anche Paolo Mieli), aspettare che passi la bufera che indirettamente lo ha investito, non farsi strumentalizzare da una parte e dall’altra. Però, tra le righe, a mezza bocca, qualcosa la rivela: “E’ normale che politici e banchieri si parlino, e i banchieri con i politici, lo ha detto anche Maria Elena Boschi, specie nelle situazioni di crisi”.

E’ più di una sfumatura o un sospetto, l’impressione prevalente che si ricava dall’articolo di Andrea Greco su Repubblica è che sì, Boschi figlia ci ha provato eccome a sondarne la disponibilità. Il no comment opposto alla stampa lascia aperta qualche fessura interpretabile: “Se mi convocheranno parlerò alla commissione d’inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno”.

E ancora, “adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo”, afferma. “È un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo. Qualsiasi cosa dicessi ora, sarebbe strumentalizzata da una parte politica contro l’altra, e contro di me. Oltre poi al fatto che quando studiavo da banchiere mi hanno insegnato che la riservatezza è una virtù”.