Befana Piazza Navona senza bancarelle. Il carbone di Cantone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2015 - 14:06 OLTRE 6 MESI FA
Befana Piazza Navona senza bancarelle. Il carbone di Cantone

Befana Piazza Navona senza bancarelle. Il carbone di Cantone

ROMA – Come spiegare ai bambini romani che quest’anno a Piazza Navona per la Befana è inutile andarci? Non si berranno di certo la solfa per cui “irregolarità formali e sostanziali” nel bando di gara per l’assegnazione degli spazi dedicati al mercatino impediscono il suo normale svolgimento. Vestire gli ormai onnipresenti Tredicine dei panni dei cattivi (un po’ orchi un po’ Casamonica style) risparmierà qualche sbadiglio, ma poi, quando dovremo per forza raccontare delle 24 postazioni su 67 assegnate alla “famiglia” monopolista, il pupo lo avremo già perso.

Dimentichiamo di sottolineare la strana soddisfazione della presidente del primo municipio Alfonsi, contenta perché il bando è stato sospeso, lo stesso bando approvato dalla sua giunta. Fa ridere di gusto solo noi adulti, amaramente. Si può viceversa vestire da Babbo Natale fuori tempo massimo Gino Strada e giustificare con un pretesto qualsiasi che la Befana ha lasciato quest’anno il suo posto a Emergency e altre Ong: è questo il progetto alternativo che il prefetto, borgomastro provvisorio Tronca (chiamiamolo Mastro Tronca) ha in mente.

Possiamo anche scegliere di dire la verità, tra una pausa e un’altra al gioco dei 4 cantoni. Come per improvvisa illuminazione, terrorizziamo il bambino con il Commissario per l’anti-Corruzione, Raffaele Cantone, delegato della Befana offesa che ci reca in dono non i regali attesi, ma tanto tanto carbone perché siamo stati tanto tanto cattivi. Ovviamente dopo esserci assicurata la benevolenza del piccolo discolo con un bel po’ di caramelle. Lo condurremo quindi passo passo verso deliziosi incubi in cui sarà visitato dall’orco Tredicine, Mastro Tronca e Cantone il carbonaro. Non vorrà più saperne di Piazza Navona, scope e Befane, dimenticate le bancarelle, i palloncini, le fotografie, gli spettacoli viaggianti. E noi, sollevati, con lui.