Beppe Grillo: “Roma non è malandata, è una percezione dei cittadini”. Che Dio tassista…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2017 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Beppe Grillo: “Roma non è malandata, è una percezione dei cittadini”. Che Dio tassista… Con la città ostaggio dei tassisti in rivolta, il traffico in tilt, bombe carta, fascisti e tirapugni in piazza, il sindaco di Roma Virginia Raggi è salita prudentemente sul carro dei vincitori, i tassisti appunto che hanno ottenuto il ritiro dell’emendamento. Del resto era accompagnata da Beppe Grillo in visita di controllo a Roma (era all’assemblea dei senatori M5S) che l’ha spronata con un bel “vai Virginia”, prima di offrire un po’ di cabaret agli attoniti romani, dicendo loro in pratica che la città funziona a meraviglia e se la vedono brutta e sporca è colpa di una loro percezione sbagliata.

Mario Ajello sul Messaggero ha raccolto alcune chicche di una giornata grottesca se non fosse per la pessima figura delle istituzioni che cedono al ricatto (il Governo) dei violenti quando non tifano deliberatamente per loro (il Comune).

E la Raggi, che ha appena cinguettato «siamo dalla vostra parte», scende dal Campidoglio in modalità «bello, bellissimo», ma almeno non balla come al festival 5 stelle di Palermo, e si unisce alla protesta. «Le riforme dall’alto non si fanno, avete ragione voi», dice a un gruppo di tassisti. Non quelli violenti, almeno questo, eppure si tratta di un classico esempio di «sovversivismo dall’alto» la calata della massima autorità cittadina che, nella latitanza della politica anche da parte del Pd e di tutti gli altri e nell’infuriare del populismo, si mette a modo suo alla testa della rivolta.

[…] Ma Grillo, in una giornata da turista sulle rovine dell’Urbe, non solo gioca con il surrealismo («Non è vero che è sporca e sfasciata, questa è solo una percezione dei cittadini. Roma è bella» e lo ha detto proprio lui che di recente è caduto in una delle buche di Roma), ma soprattutto ha deciso per Virginia: «Devi stare di più tra la gente».

[…] Il proclama di Grillo – «I tassisti hanno pienamente ragione» – è stato smontato sul suo blog da un diluvio di critiche da parte delle base in rivolta. «Da quando – scrive un tale Sandro S. – il movimento è diventato retrogrado?». E un altro: «Andiamo di male in peggio, ora difendiamo le lobby e le corporazioni». E ancora: «Ma come si fa a parteggiare per i tassisti contro Uber?». Proprio Grillo, del resto, ha sempre tifato per Uber e per tutti i servizi in rete che «cambiano il mondo».

[…] Verrebbe da dire: Roma, che Dio tassista! Ma non è giornata da ironie in una città in ostaggio del peggio. Che si colora anche di comicità in certe scenette. «Fassino, bastardo, hai votato per Uber!». «Ma io sono Fassina». «Cheeeee? Vattene, sparisciiiii!». «Io non ho votato il milleproroghe e sono Fassina, con la a finale e non con la o». Ma quelli, sotto Palazzo Chigi, non ci credono e Fassina fa bene ad andare via, per evitare magari l’incontro con il tirapugni. (Mario Ajello, Il Messaggero)