Concordia, chi paga? I privati. Ma quei 5 mln stanziati dal ministro Clini…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2014 - 10:50 OLTRE 6 MESI FA
Concordia, chi paga? I privati. Ma quei 5 mln stanziati dal ministro Clini...

Concordia, chi paga? I privati. Ma quei 5 mln stanziati dal ministro Clini…

ROMA – Concordia, chi paga? I privati. Ma quei 5 mln stanziati dal ministro Clini… Se un privato, in questo caso Costa Concordia, provoca un danno immenso (economico, di reputazione, ambientale) alla fine chi paga? Secondo i dati di uno studio commissionato da Costa Crociere e realizzato dal Politecnico di Milano, la stima finale è attualmente fissata a 1,2 miliardi di dollari. Nessun finanziamento pubblico, dunque. Anche il sito della Protezione Civile, in nome della trasparenza, pubblica il decreto (del Commissario delegato emergenza Concordia del 24 luglio 2014 per le attività di monitoraggio per le attività di smaltimento del relitto verso il porto di Voltri, Genova) sul quale si precisa che “per la partecipazione alle cui attività non sono dovuti ai componenti compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti, essendo rimesso il rimborso degli oneri relativi alle spese sostenute dai componenti dell’Osservatorio a carico della Costa Crociere S.p.A“.

Però, ed eravamo a un anno dal naufragio, su che fine abbia fatto quel finanziamento da 5 milioni di euro deciso dall’allora ministro dell’Ambiente Corrado Clini (poi coinvolto in guai giudiziari di altra natura) è ancora buio pesto. Soldi dei cittadini, soldi delle tasse di cui una parte sottratta alle casse del Giglio. Era un interrogativo che già poneva Nadia Francalacci del settimanale Panorama in un articolo del febbraio 2013 (“Concordia affare di Stato. Gli italiani pagheranno per rimuovere la nave della Costa”).

Mentre la Costa Crociere faceva salpare dal porto di Savona, poche ore prima dell’anniversario del naufragio una nave per il giro intorno al Mondo, a Roma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini faceva “salpare” 5 milioni di euro degli italiani. La cifra stanziata dal governo verrà spesa per tamponare le spese dirette per lo smaltimento di quel relitto che, un anno fa, ha distrutto a livello mondiale l’immagine alla Marineria italiana e un intero ecosistema tra i più belli del Mediterraneo. La notizia non è mai stata data ufficialmente ma è trapelata in una intervista rilasciata dallo stesso ministro Clini ad una emittente radiofonica privata […]

‘’Il costo è a carico dell’impresa. C’è anche un contributo pubblico da quantificare: al momento abbiamo messo a disposizione 5 milioni di euro come ministero dell’Ambiente”. E’ un contributo pubblico iniziale? E quanto ancora dovranno pagare gli italiani? Quanto costerà alla fine sia in termini economici il relitto della Concordia allo Stato italiano? Tra i 5 milioni di euro stanziati per la rimozione del relitto ci sono anche i soldi delle tasse versate dagli stessi gigliesi che in questo modo si trovano ad essere vittime due volte. “Sappiamo però che questi costi sono le spese dirette – continua il ministro Clini- c’è poi tutto il costo dell’apparato, della infrastruttura, che è un costo di personale e di interventi, che non è quantificabile”. (Nadia Francalacci, Panorama)

Ma non era un costo quantificabile dalle assicurazioni e da Carnival? Altrimenti come li restituiscono quei soldi, come è stato promesso? A meno che chi rompe non paga e i cocci sono nostri.