Giudice Antonio Esposito portato da Berlusconi: “Ricusiamolo”, meglio di no

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Settembre 2013 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA
Giudice Antonio Esposito portato da Berlusconi: "Ricusiamolo", meglio di no

La prima pagina del Mattino con l’intervista al giudice Antonio Esposito

ROMA – Antonio Esposito era stato messo lì dalla destra, suo figlio frequentava Nicole Minetti, l’avvocato Franco Coppi suggerì di ricusarlo, forse per guadagnare tempo rispetto alla prescrizione, ma Berlusconi e il suo entourage preferirono così.

Questa sembra essere la vera storia professionale del giudice della Corte di cassazione che ha letto la condanna finale a Berlusconi per il processo Mediaset e è finito al centro di un procedimento disciplinare del Consiglio superiore della Magistratura per le incaute parole dette al telefono e a sua insaputa registrate da un giornalista del Mattino di Napoli.

A dispetto della botta di sdegno di Daniela Santanché («Mi viene la pelle d’oca al pensiero di chi sia questo signore»),

Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera rivela “il paradosso” Esposito.

Bianconi ha recuperato il verbale della seduta in cui il Csm, il 17 dicembre 2009, votò la nomina di Antonio Esposito a presidente di sezione della Cassazione:

“La proposta fu avanzata da Cosimo Ferri, all’epoca leader della corrente più a destra dell’Anm, Magistratura indipendente, e oggi sottosegretario alla Giustizia in quota Pdl. Tra gli altri candidati, la «sinistra giudiziaria» rappresentata da Magistratura democratica e dal Movimento per la giustizia aveva scelto, in alternativa a Esposito, il giudice Raffaele Foglia.

Nella sua relazione Ferri esaltò «le elevate attitudini e gli ottimi risultati professionali» di Esposito, «magistrato molto preparato e professionalmente scrupoloso, avendo sempre dimostrato profonda preparazione giuridica, costante attaccamento al lavoro, serietà e laboriosità, spiccate capacità dirigenziali negli uffici da lui diretti». Oltre alla «approfondita cultura giuridica» Ferri sottolineò la «piena capacità e autorevolezza, saggezza e garbo» dimostrate dal magistrato nell’organizzazione del lavoro.

Il relatore di minoranza illustrò le qualità di Foglia, candidato alternativo, che però non raccolse che i sette voti di Md e del Movimento, mentre per Esposito si espressero Mi, i «moderati» di Unicost e tutti i laici votati dal Parlamento (tranne un astenuto), compresi quelli del centrodestra.

Forse ricordando quell’esito, alla vigilia del processo in Cassazione, quando l’avvocato Franco Coppi suggerì a Berlusconi e agli altri difensori di ricusare il presidente Esposito (approfittando della riferita frequentazione del figlio del giudice, pubblico ministero a Milano, con Nicole Minetti, a sua volta in stretti rapporti con l’ex premier), gli fu risposto che non era il caso. Meglio tenersi lui che rischiare di ritrovarsi con un altro giudice, magari «di sinistra». La ricusazione non ci fu, ed è andata com’è andata. Col centrodestra che ora protesta contro Esposito”.