Matteo Renzi. Donne pasdaran: Deborah Serracchiani mette in imbarazzo il Pd
Alla corte di Matteo Renzi prosperano le donne pasdaran. È la volta di Deborah Serracchiani, che segue a ruota Simona Bonafé e Rosa Maria Di Giorgio, che l’hanno preceduta a buon diritto nell’albo d’oro.
A lei è toccato di chiedere le dimissioni di Flavio Zanonato da ministro dello Sviluppo. Non che Zanonato non meriti di essere mandato a casa. In quasi un anno al Governo, non ha fatto praticamente nulla se non produrre qualche titolo di assolute banalità su questo o quel giornale.
L’uscita della Serracchiani ha messo in imbarazzo un po’ anche il Pd. Mai si era visto uno scontro istituzionale a questo livello, un presidente di Regione chiedere le dimissioni di un ministro appartenente allo stesso partito.
Se ne sono resi conto e Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria del Pd, ha dovuto dare una spiegazione un po’ improbabile:
“E’ solo un caso regionale tra un presidente di Regione e un ministro”.
Deborah Serracchiani segue a ruota Simona Bonafé e Rosa Maria Di Giorgio.
Simona Bonafé aveva sbarellato quando qualcuno si era permesso di criticare il sistema elettorale che Denis Verdini, Gran Maestro di Forza Italia, aveva imposto a Matteo Renzi per conto di Berlusconi.
Rosa Maria Di Giorgio, senatrice di Firenze, ultra renziana, aveva randellato Gianni Cuperlo, reo di lesa maestà.