Processioni pasquali Roma: la tassa M5S, parrocchie in rivolta. “Scusate, un malinteso…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Febbraio 2017 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Processioni pasquali Roma: la tassa M5S, parrocchie in rivolta. “Scusate, un malinteso…”. Ops, ci siamo sbagliati. La tassa che il IV Municipio di Roma (Tiburtino-Pietralata), amministrato dalla presidente pentastellata Roberta Della Casa, voleva imporre alle diciotto parrocchie per le processioni del venerdì santo, è stata un errore. Un malinteso. Un’errata corrige. Va bene, abbiamo capito: la tassa per occupazione di suolo pubblico, 86 euro a carico del parroco, si è rivelato forse solo un ballon d’essai, magari per vedere l’effetto che fa.

Bruttino, a quanto pare. Don Fabrizio Biffi, il parroco di San Fedele Martire, in via Mesula, non gliele ha certo mandate a dire ai geni del Municipio. E’ digitalizzato e social anche lui, si è fatto sentire sul sito della parrocchia: “Non pagherò, la Fede non c’entra con il commercio”, il messaggio, e poi una lettera capolavoro di ironia, forse l’unica arma per scalfire un certo grado di intransigenza al limite dell’ottusità di alcuni esponenti grillini.

“Magari potreste pensare a una tassa sulla presenza del Tabernacolo dentro la chiesa, o quella sulla preghiera fatta all’aria aperta, magari una imposta sul fedele che passa per le strade semplicemente respirando. E potremmo riempire un modulo tutte le volte che il cittadino credente (o anche no) pensa, scrive, sorride! Una bella tassa sulla fede, con una tariffa per ogni Padre Nostro o Ave Maria! Del resto mi rendo conto che è difficile aspettarsi una visione diversa da un municipio oltre che laico, forse un tantino prevenuto. Chissà cosa penserà Gesù, che i venditori dal tempio li aveva scacciati…”.

Risposta perfetta, la retromarcia del municipio è giunta subito, accompagnata da scuse un po’ tartufesche, ma tant’è, la presidente Della Casa ci ha abituati. Non è lei la stessa amministratrice che ha ritirato le deleghe al Bilancio e alla Trasparenza l’assessora incinta? Sì, è sempre lei: dice che l’assessora Emanuela Brugiotti è saltata non perché in maternità ma perché non lavora, non collabora, non si fa sentire. Ma l’ha nominata lei, o no? Dove le abbiamo già sentite queste storie delle nomine? Certe abitudini si propagano come epidemie, e scendono per li rami…